Recensione: Existence
Parola d’ordine: evoluzione. Come era stato detto nella recensione del
nuovo Grave
Human Genuine, la musica proposta dai tedeschi Dark Suns tende ad evolversi
di release in release, cercando di raggiungere uno stile sempre più personale
fatto di sperimentazioni che mirano a ripescare le influenze sonore in vari generi musicali il più
delle volte completamente diversi l’uno dall’altro. Dopo
aver abbandonato quei territori progressive/death metal che strizzano l’occhio alla
proposta musicale di gruppi del calibro di Opeth e simili, la band compone
Existence; un
disco che si rifà al sound progressive dei Pain Of Salvation con l’aggiunta di
un sottile richiamo alle atmosfere più doom-oriented
di gruppi come Anathema e My Dying Bride.
Con Existence non ci troviamo di fronte alla svolta stilistica definitiva,
sia ben chiaro, i passi da compiere sono molti e la strada verso il
raggiungimento di uno stile personale può rivelarsi essere lunga e tortuosa. Le
differenze con il precedente Swanlike sono abbastanza vistose, primo su tutti il
cantato in growl ormai appartenente al passato, che lascia posto alla voce calda ed
evocativa del singer Nico Knappe, il quale si cimenta efficacemente nel
doppio ruolo di cantante e batterista.
Atmosfere cupe e malinconiche prendono possesso di ogni singola traccia di
Existence
senza in alcun modo tralasciare la componente melodica che contraddistingue
questa nuova versione dei Dark Suns. L’intro Zero prepara l’ascoltatore per
quello che sarà un
vero e proprio viaggio mentale che ha come inizio le melodie oscure di Slumbering Portrait,
per poi lasciare posto alle scariche di adrenalina ad opera della successiva
The Euphoric Sense,
quest’ultima si alterna efficacemente fra sfuriate più dirette e stacchi più
lenti e riflessivi con tanto di chitarre acustiche e melodie sinfoniche delle
tastiere sempre in primo piano. Gusto compositivo sopraffino e semplicità; due
caratteristiche che troviamo sempre
in primo piano durante tutto il lungo percorso della tracklist composta da una serie di brani in cui i fattori in comune sono sopratutto
eleganza e melodia unite efficacemente a tematiche oscure e depressive. Ritmiche
furiose, ossessive e snervanti continuano a farla da padrone anche in Her And The
Element, per poi lasciare spazio alla calma piatta della stupenda Daydream;
traccia caratterizzata da cupi e lenti rintocchi di pianoforte in apertura che
lasciano spazio, successivamente, ad arpeggi di chitarra acustica che
accompagnano tutto il lento proseguire del pezzo. Il valore dell’intera
produzione si innalza nettamente quando giunge l’ora della stupenda Anemone, dove
classe ed eleganza vanno ad amalgamarsi perfettamente con una serie di riff
aggressivi e diretti. La seconda parte della tracklist viene dedicata al lato
più sperimentale del combo di Leipzig; il lungo susseguirsi dei vari ed
improvvisi cambi di ritmo di You, A Phantom Still e Gently Bleeding
si alternano perfettamente con le
atmosfere più ricercate che ritroviamo nella raffinata Abiding Space. La conclusione del disco
viene affidata alla lunghezza esasperante di Patterns And Oblivion e
One Endless Childish Day; venti minuti circa di durata media
caratterizzati da ritmiche più “complesse” che vanno ad intersecarsi fra loro in
frequentissimi cambi di tempo.
Qualcuno potrebbe snobbarli troppo frettolosamente etichettandoli come “una
semplice copia dei Pain Of Salvation” e quindi accantonarli fra la
miriade di gruppi privi di una propria identità che invadono il mercato musicale
odierno. Non è questo il caso
dei Dark Suns, il combo di Leipzig dimostra di avere ottime capacità sia
compositive che a livello esecutivo; ne è la prova questo secondo
Existence, che risulta essere prodotto originale e piacevole da
ascoltare, nonostante il suo minutaggio molto elevato unito ad atmosfere un po’
troppo cupe e quasi soffocati.
Angelo ‘KK’ D’Acunto
Tracklist:
01 Zero
02 Slumbering Portrait
03 The Euphoric Sense
04 Her And The Element
05 Daydream
06 Anemone
07 You, A Phantom Still
08 Gently Bleeding
09 Abiding Space
10 Patterns And Oblivion
11 One Endless Childish Day