Recensione: Extermination Mass [EP]
“Extermination Mass” è la chiara dimostrazione che, per scatenare una guerra, bastano soltanto tre persone dai risoluti intenti bellici.
L’atteso debutto dei canadesi Death Worship è finalmente esploso. Il trio è capeggiato da un eroico guerriero tuttofare. Ryan Forster, aka Deathlord of Abomination and War Apocalypse (Blasphemy, ex–Conqueror), è infatti il cantante, chitarrista e bassista. Ad affiancarlo in questa guerra lampo ci sono un invincibile batterista e un oscuro motivatore alla seconda voce. Si tratta rispettivamente di James Read (Revenge, ex–Conqueror, ex–Blood Revolt) e di Nocturnal Grave Desecrator and Black Winds (Blasphemy, ex–Apostacy).
Edito dalla Nuclear War Now!, il primo EP della band si presenta come una violenta sfuriata di proporzioni mastodontiche. In soli venti minuti il terzetto alza un polverone di denso death/black metal da cui è impossibile proteggersi.
Il sound grezzo e feroce, di stampo old school, investe immediatamente l’ascoltatore catapultandolo in una guerra combattuta a suon di mitraglianti blast-beats e growl devastanti che, come un carro armato, non si fermato davanti a nulla e nessuno.
Ad accrescere l’orrore di un conflitto così efferato ci sono anche combattimenti corpo a corpo e l’uso di armi bianche. Gli assoli affilati e taglienti di chitarra lacerano l’udito mentre le sei corde mutano in un pungente filo spinato che imprigiona la vittima in una stretta di smarrimento.
Riff potenti scandiscono i ritmi di una marcia brutale che avanza sino al raggiungimento di un unico obiettivo: lo sterminio di massa. Una tal ferocia sonora è la prova che alla band non importi affatto conquistare nuovi adepti, ma compiacere i veri cultori del genere.
Prova dunque convincente dei nuovi Death Worship che, senza alcuna tregua, avanzano incessanti lungo i confini del brutal mantenendo ben salde le loro antiche origini oscure.
Massacranti.
Daniele Ruggiero