Recensione: Extraction
Estrarre un dente comporta uno stress psicologico e fisico molto complesso, una stanchezza indescrivibile al termine dell’intervento. Benissimo, ascoltare questo capolavoro equivale all’esperienza odontoiatrica appena descritta nel momento in cui terminati i 50 minuti qui dentro contenuti vi sentirete scomposti in mille pezzi, senza aver sentito dolore e senza essere costretti a mangiare solo gelato per una settimana. Gustare tanta buona musica strumentale di stampo progressivo immersa in una colata bollente di jazz/fusion & blues non fa certo bene ai denti quindi per evitare brutte sorprese mi armo di spazzolino e dentrificio e mi accingo alla descrizione dell’ennesimo lavoro che resterà sconosciuto ai più. In ogni caso è comunque consigliabile lavarsi la bocca prima di parlare delle tre persone spacciate per comuni esseri umani che qui dentro suonano, musicisti da una vita ed esponenti magnifici dello strumento che rappresentano. Come potrebbe mancare uno splendido pianoforte, Dave Cook è ospite di questa release e si occupa di tutte le parti pianistiche dando una mano al chitarrista nonchè produttore Greg Howe che si cimenta anche nelle parti più semplici di accompagnamento a tastiera.
Greg Howe – Guitar
Victor Wooten – Bass Guitar
Dennis Chambers – Drums
Tutta la tecnica in possesso di questi musicisti finalmente in nostro possesso, una dimostrazione virtuosistica autentica in atteggiamenti intimi con tutta la sensibilità artistica che non rinuncia a spezzare il cuore non appena trova occasione. Nove tracce in cui scavare perchè ogni ascolto non sarà mai identico a quello precedente, sonorità e grooves che non potranno mai stancare i timpani di qualsiasi ascoltatore che sia interressato a ricevere l’invito al matrimonio tra rock e jazz. Greg Howe si conferma tra i più grandi chitarristi della storia con un songwriting inconfondibile e assoli piccanti dalla classica vena improvvisativa, Victor Wooten ringrazia Jaco Pastorius per ogni ispirazione e ci convince che le sue 5 corde non possono essere considerate come mero strumento di accompagnamento, Dennis Chambers incanta con la sua perfezione metronomica nel costituire l’unica impeccabile sezione ritmica vera e propria dell’album. La chitarra elettrica regala accattivanti momenti di violenza nei frangenti più ritmici e marcati dalla batteria, il pianoforte si unisce con malinconia al basso fretless inserito nei tratti più toccanti che con piacere sacrificano per qualche secondo la tecnica. Insomma una release tanto gonfia di contenuti che non trova il bisogno di inserire la voce di un cantante in un contesto in cui la musica si presenta più aperta e predisposta alla presenza di una linea vocale rispetto alle precedenti esperienze strumentali dei tre musicisti, comunque meglio così. Ottimo lavoro!
Andrea’Onirica’Perdichizzi
TrackList:
01. Extraction
02. Tease
03. Crack It Way Open
04. Contigo
05. Proto Cosmos
06. A Delicacy
07. Lucky 7
08. Ease Up
09. Bird’s Eye View