Recensione: Eyewitness Of Life
Esordio discografico per la band finlandese capitanata dal mastermind Mika Grönholm, dal cui cognome prende il monicker, e completata dal singer Markku Kuikka (Status Minor) e dal batterista Tom Rask.
Mika, oltre ad aver scritto tutti i pezzi, suona la chitarra, sua principale attività, programma il synth e si diletta al basso, in questo caso limitandosi più che altro a doppiare le linee di chitarra.
La prima cosa che balza all’occhio di questo Eyewitness Of Life è la copertina, davvero molto bella, del famosissimo designer candaese Hugh Syme, noto a tutti nel panorama rock/metal per aver realizzato tutte le cover dei connazionali Rush dal ’75 ad oggi (senza contare moltissime altre copertine per altre band famose quali, ad esempio, Iron Maiden e Megadeth).
Altro aspetto che non può sfuggire è la collaborazione, in qualità di ospiti, di Ty Tabor (King’s X) e dell’ex tastierista dei Dream Theater Derek Sherinian (Planet X, Billy Idol).
Nomi importanti, quindi, quelli coinvolti da Grönholm per il debut; ma i nomi non bastano se non c’è sostanza, e per fortuna in Eyewitness Of Life ci sono alcune idee interessanti e qualche spunto degno di nota.
Dal punto di vista dei contenuti musicali la proposta dei Grönholm è fatta di un sostrato di progressive metal molto poco progressivo, per usare un gioco di parole, con strutture dei brani piuttosto lineari, minutaggio basso, refrain alquanto catchy. Tutto questo si può notare già in Awaited, che dopo l’intro rappresentato da One Minute Of Reality, fa da vero apripista con un riff bello grasso e moderno quanto basta, ma lascia ben poco di sé una volta conclusa. Decisamente più interessante la successiva Fate & Belief, la quale mette in risalto tutte le doti vocali dell’ottimo Markku Kuikka, singer potente, melodico quando serve e capace anche di una buona interpretazione dei diversi momenti di cui vive il brano: le strofe pagano dazio ai Queensrÿche dei tempi che furono, mentre il chorus è formato da un coro debitore di un certo hard rock americano; a metà fa bella mostra di sé un break in pieno Rÿche-style, con Kuikka che sui toni bassi fa venire in mente l’inarrivabile Mr. Tate, e da qui parte un lungo e sentito assolo. Davvero un bel pezzo.
Life Is si muove su ritmi lenti con sonorità oscure, e ha qualcosa dell’inquietudine sonora degli Alice In Chains, soprattutto nel refrain e nell’uso dell’acustica in accompagnamento: il risultato ha un che di disturbante, ma non è affatto male. Poco interessante invece la strumentale Meet The Maker, che mischia suoni pesanti con qualche pretesa fusion qua e là, ma nel complesso dice poco.
La parte migliore di Eyewitness Of Life comincia qui, con il piano di You And Me, mid tempo di presa immediata con una prova maiuscola di Kuikka. La breve ed intensa Misfortune-teller raccoglie l’eredità espressiva dei Fates Warning di Matheos e Alder, ed è indubbiamente uno degli Highlight dell’intero platter, con un arpeggio di acustica ad accompagnare l’ottima linea vocale ed un solo, questa volta elettrico, da applausi. Learn To Crawl muove dalle medesime premesse, ma si trasforma ben presto in altro, alternando le strofe, ancora una volta in debito con i Queensrÿche, ad un chorus sostenuto da un riffing tosto quanto basta. L’assolo centrale risente invece di influenze di gilmouriana memoria, fino a quando è la tastiera a rubare la scena.
La title track si regge ancora una volta sulla graffiante voce di Kuikka, su di un riffing incisivo e su alcuni cori che ne impreziosiscono la resa. Bello anche il finale spagnoleggiante anche se forse appare inserito un tantino a forza, contribuendo poco all’economia del brano, il quale comunque ha un buon tiro.
La chiusura spetta a Place For Freedom, seconda strumentale della tracklist; decisamente riconoscibile il lavoro di Sherinian alle tastiere, per quello che risulta il pezzo che maggiormente si avvicina al prog metal più canonico. Ci sono cambi di ritmo, diversi assoli, un tema portante che viene ripreso durante il brano, momenti melodici che si alternano ad altri tirati. Niente male anche la prova di Rask, batterista quadrato e con una discreta botta.
Buon debutto in definitiva per i finlandesi Grönholm: una quarantina di minuti che filano lisci senza grosse cadute di stile; tuttavia mancano veri e propri sussulti capaci di destare interesse particolare e di far intuire una possibile longevità del platter. Mika ha preso dei buoni spunti e li ha raggruppati senza però riuscire a dare un’impronta particolarmente personale al tutto, proponendo musica gradevole ma non esaltante.
Eyewitness Of Life è come un bicchiere d’acqua fresca in una calda giornata estiva: rinfresca nell’immediato ed è indubbiamente piacevole; ma, nelle medesime condizioni, una birra gelata è tutta un’altra cosa.
Massimo Ecchili
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Tracklist:
01. One Minute Of Reality 1:04
02. Awaited 4:10
03. Fate & Belief 4:28
04. Life Is 4:35
05. Meet The Maker 4:26
06. You And Me 3:44
07. Misfortune-teller 2:31
08. Learn To Crawl 4:46
09. Eyewitness Of Life 4:23
10. Place For Freedom 6:28
Line-up:
Mika Grönholm: guitars, bass, synths
Markku Kuikka: vocals
Tom Rask: drums
Guest musicians:
Derek Sherinian: keyboard solos
Ty Tabor: guitar