Recensione: Fables & Dreams
I Lunatica, gruppo svizzero formato da Andrea Dätwyler (voce), Alex Seiberl (tastiera), Sandro D’incau (chitarra), André Leuenberger (chitarra), Ermes Di Prisco (batteria) e Olaf Retmeyer (basso) ritornano sul mercato con questo “Fables & Dreams”, prodotto dal ben noto Sascha Paeth. Il gruppo ci propone un heavy metal sinfonico con voce femminile che si ispira decisamente sia a Tarja Turunen (voce dei Nightwish) che a Candice Night (voce dei Blackmore’s Night nonché dolce metà di Ritchie Blackmore), riuscendo a non essere una copia di nessuno dei due mantenendo un’originalità più che apprezzabile.
Fin dalle prime note della lunga intro capiamo che lo scopo delle numerose parti di tastiera e quello di creare un ambiente fantasy molto caro ai nostrani Rhapsody, in questo caso però la presenza dell’orchestralità non è esagerato e lascia sempre il posto principale al metal come in “Avalon” in cui la voce calda e suadente di Andrea si scontra con le chitarre distorte in una sorta di combattimento simbolico rendendo il tutto assai piacevole.
Si vede qua e là la mano di Sascha Paeth che ha reso questo lavoro decisamente migliore del predecessore “Atlantis” sia per quanto riguarda gli ottimi suoni della registrazione, sia per l’artwork che per la potenza che è riuscito a far sprigionare dal gruppo che in passato risultava essere un po’ moscetto.
Ovviamente immancabili le parti molto lente che ricordano in maniera assurda i Blackmore’s Night del primo “Shadows of the moon”; questo è il caso della titletrack “Fables & dreams” in cui sono le voci a farla da protagonista con un ottima aggiunta di una voce maschile potente e decisa che duetta magistralmente con quella di Andrea facendo venire in alcuni frangenti dei brividi quasi incontrollabili.
L’ottima ambientazione creata dal combo fa si che l’ascoltatore possa chiudere gli occhi e immaginare lande e boschi popolati da eroi in armi che si riposano dopo una battaglia circondati da esseri fatati.
Di certo non mancano canzoni più potenti e ritmate come nel caso di “Steel believe”, “The spell” e “The neverending story” in cui è quasi impossibile rimanere immobili; l’accostamento tra i ritmi sostenuti di chitarra e le atmosfere fantastiche create dalla tastiera è ben organizzato e non presenta lacune di alcun genere; a completare il tutto troviamo dei cori polifonici semplici ma ben fatti che infondono maggior eticità ed enfasi a tutto il complesso.
Ci sono qua e là suoni di chitarra molto particolari che danno al lavoro la sua buona dose di originalità che non guasta mai per non parlare poi delle parti più prettamente “liriche” che danno sì l’idea di già sentito, ma che rendono più completo e apprezzabile tutto il cd.
In conclusione questo “Fables & dreams” è un ottimo lavoro di metal sinfonico, suonato in maniera magistrale che non manca di far provare emozioni a chi lo ascolta anche per la prima volta, ovviamente è un cd destinato agli amanti del genere che non grideranno di certo al miracolo ma che sapranno apprezzare tutte le stupende sfumature presenti all’interno di tutti i 50 minuti della sua durata. Unica leggera pecca del lavoro è che alcune canzoni si assomigliano troppo tra di loro pur restando sempre alquanto valide e piacevoli.
TRACKLIST:
1. The search goes on
2. Avalon
3. Elements
4. Fables & dreams
5. Still believe
6. The spell
7. The neverending story
8. Hymn
9. Silent scream
10. A little moment of desperation