Recensione: Facemelter
Gli Y&T, combo californiano guidato dal cantante e chitarrista Dave MenikettI, avevano esordito discograficamente nel 1976 con il monicker Yesterday & Today, facendosi notare per il loro hard rock fresco e grintoso, anche se non particolarmente originale.
Accorciato il nome in Y&T, si sono in seguito fatti strada nel panorama musicale degli Eighties grazie ad album di notevole impatto come “Earthshaker” e “Black Tiger”, e più tardi hanno virato il loro suono verso stilemi più melodici e commerciali, facendo breccia anche nel cuore del grande pubblico statunitense, soprattutto grazie al singolo (ed al video, ovviamente pieno di belle fanciulle) di “Summertime Girls”, arrivando a vendere oltre quattro milioni di copie.
Da circa tredici anni gli Y&T non si affacciavano sul mercato con uno studio album.
Ci riprovano oggi con “Facemelter”, full-length nuovo di zecca appena uscito per Frontiers Records, che vede accanto all’axeman ed all’altro membro fondatore Phil Kennemore (basso), il chitarrista John Nymann ed il batterista Mike Vanderhule, da qualche tempo al loro fianco.
Il CD non delude le attese, riallineando gli Y&T d’oggi a quelli più grintosi ed hard-rocking dei primi anni Ottanta e dei loro lavori più espressivi. “Facemelter” propone infatti rockers a go-go, spesso cadenzati su ritmiche mid-tempo, altrove veloci e trascinanti, pressoché tutti marchiati a fuoco dai riff assortiti di Meniketti e dagli assoli al fulmicotone delle due “asce”. Qua e là traspaiono le influenze di bands quali Whitesnake, Aerosmith, Scorpions e soprattutto AC/DC, citati platealmente in almeno un paio d’occasioni, a dimostrazione che gli Y&T non saranno certo dei capiscuola, ma restano comunque degli onesti manieristi del rock duro, che sanno fare il loro mestiere pestando duro e con gran passione sulle pelli della batteria e sulle corde delle chitarre. “It’s Only Rock’n’roll, but I like it”, dicevano i più grandi di tutti (gli Stones): la citazione sarà banale, ma ancora una volta rende efficacemente l’idea di quello che quest’album propone.
Tra i brani di “Facemelter” si distinguono l’anthemica “I’m Coming Home” e “Don’t Bring Me Down” con il loro perfetto equilibrio tra rock grintoso e melodia, la ballad “If You Want Me”, che fa venire in mente certe cose dei Whitesnake più ottantiani, ed ancora le rocciose “Hot Shot” e “I Want Your Money”, dove la citazione per i maestri australiani di “Back In Black” è smaccata e rappresenta una sfida per i giovani “cloni” degli AC/DC come Airbourne e simili.
Ma tutto il CD, a parte un paio di filler, si mantiene su buoni livelli dall’inizio alla fine, e assesta altri due ottimi colpi proprio sul finale (il catchy hard-rock “One Life” e la coinvolgente power ballad “Losing My Mind”), dando così sufficiente soddisfazione a chi al rock non chiede altro che good vibrations elargite da songs lineari ma irrobustite con suoni tosti e con l’elettrico incrociarsi di un paio di chitarre assassine.
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Line Up:
Dave Meniketti – lead vocals, guitar
Phil Kennemore – bass
John Nymann – guitar
Mike Vanderhule – drums
Tracklist:
01. Prelude, On With The Sho
02. On With The Show
03. How Long
04. Shine On
05. I Want Your Money
06. Wild Child
07. I’m Coming Home
08. If You Want Me
09. Hot Shot
10. Blind Patriot
11. Don’t Bring Me Down
12. Gonna Go Blind
13. One Life
14. Losing My Mind