Recensione: Fall Of Humanity
Terzo full-lenght per i siciliani Dead Twilight, monicker dietro al quale ci sono i fratelli Luca e Marco Bellante, che dopo ‘About The Prophecy’ del 2020 hanno dato alle stampe questo nuovo ‘Fall Of Humanity’, distribuito dalla francese Great Dane Records dal 9 settembre 2023.
‘Fall Of Humanity’ è un concentrato di negatività assoluta e di rassegnazione nei confronti di una società in declino il cui destino apocalittico sembra essere sempre più certo e vicino: lo dice il titolo del Full-Length, lo dice la sconcertante copertina e lo dice il Brutal Death Metal dei Dead Twiligth, colonna sonora che sembra proprio accompagnare questo passaggio di un’umanità anestetizzata verso il buio, dando perfettamente l’idea di quanto sta succedendo.
Purtroppo, però, il risultato finale non è tanto convincente.
Essenzialmente è la scelta di utilizzare la batteria elettronica che fa storcere il naso: da un lato questa rende il ritmo dei pezzi ancora più spietato e serrato, ma dall’altro la sua linearità e precisione, per quanto massacrante, risulta un po’ stucchevole, tanto che i brani, alla fine, tendono ad assomigliarsi un po’ tutti.
Si prendano, ad esempio, ‘Prophet’s Shit’ e ‘Rage From The Dead’, due pezzi che con un batterista dietro alle pelli meno chirurgico e più rocambolesco sarebbero stati, a mio parere, sicuramente più efficaci.
Per chi vi scrive la canzone più riuscita è quella che chiude l’album, dal titolo “guerra” in cirillico e di estrema attualità, con i suoi momenti più lenti quasi doom che si alternano alle solite accelerate folgoranti.
Il resto dell’album fila via senza particolari sussulti ed è un vero peccato perché questi ragazzi ci sanno fare, ad esempio il growl gutturale di Marco Bellante è di ottima fattura e risulta anche più compatto rispetto al già citato ‘About The Prophecy’.
Insomma il potenziale c’è e si sente, nei lavori precedenti ma anche in questo ‘Fall Of Humanity’, nonostante le nota negative che abbiamo dovuto esprimere.
Una produzione meno piatta e una batteria più “suonata” potrebbero portare giovamento ai Bellante Brothers e al loro Metal brutale tutto made in Italy.
