Recensione: Fallen Angel’s Dominion
Epigoni di Dissection (“The Somberlain”) e Unanimated, come da loro stessi affermato, i tedeschi Thulcandra si propongono come moderni alfieri dell’old school black/death.
“Fallen Angel’s Dominion” è il primo full-length di una storia iniziata nel 2003, funestata due anni dopo dal suicidio del chitarrista Juergen Zintz, membro fondatore dell’ensemble.
Sebbene l’influenza delle band progenitrici del death metal scandinavo sia evidente, i bavaresi mostrano uno stile risoluto a puntare al black metal più ortodosso. Non essendoci materiale risalente all’epoca precedente al citato, luttuoso evento, si può interpretare questa immersione completa nelle tenebre come conseguenza diretta del nefasto episodio. Nel rifferama sono evidenti tracce addirittura risalenti all’heavy, segno di amore e rispetto per la tradizione. Tuttavia lo screaming disperato di Steffen Kummerer, il drumming spesso sconfinante in terribili blast-beats, le linee cavernose tracciate dal basso di Tobias Ludwig, il dissonante e leggermente «zanzaroso» guitarwork di Sebastian Ludwig, il senso generale di apparente disordine del suono, rimandano direttamente alla nera oscurità dell’atmosfera segnata dai sottogeneri raw (Mayhem) e hyper-speed (1349).
La produzione non è ottimale nel senso letterale della parola, ciononostante è adeguata al mood del combo di Monaco e, più in generale, del black metal. Allora, la frammentata mistura delle note trova piena soddisfazione da una resa impastata e piuttosto confusa. Perfettamente idonea a rappresentare la peculiarità del platter: la depressione. Stato d’animo spesso dimesso, a volte travolgente; che non abbandona mai il groove della musica elaborata dal trio.
Disperazione, mestizia, pessimismo sono le emozioni che trasudano stancamente dal disco. La cupa assenza di gioia, la triste solitudine, la completa misantropia emergono con forza e decisione dai solchi di “Fallen Angel’s Dominion”, dando luogo a una sorta di depressive black metal che non rimanda per nulla ai relativi stilemi. Stilemi ben contornati da one-man band quali Wedard e Coldword, tanto per citare dei progetti teutonici. Al contrario di questa interpretazione stilistica, incentrata sull’ambient, i Thulcandra, con la loro ferocia strumentale, riescono – analogamente – a provocare i più cupi moti di malinconia che si possano provare. E questa è una caratteristica piuttosto rara, poiché la violenza sonora e la grande velocità del ritmo tendono, spesso e volentieri, ad appiattire la proposta musicale.
Canzoni-manifesto come “Night Eternal” provocano allucinazioni da iper-velocità, una sorta di trance ipnotica provocata dai ripetuti blast-beats, necessaria per introdurre nell’animo la più fitta oscurità. L’abissale varco che si apre nel subconscio diventa un irresistibile richiamo per coloro la cui personalità tende inesorabilmente allo scoramento. La notte eterna non abbandona mai colui che viaggia fra i brani: “Fallen Angel’s Dominion”, forse leggermente più lenta della precedente ma ugualmente penetrante, prospetta all’inizio un interessante riff heavy, prima di precipitare nell’orrido. Oltre alla tenebra, cala inesorabile anche il gelo delle nevi eterne. “Frozen Kingdom” è un visionario viaggio fra le gole sperdute di un continente perennemente coperto dai ghiacci, nelle quali rimbalzano echi di arcane melodie (“Spirit Of The Night”, “In Silence We Eternally Sleep”) e gli agghiaccianti, malsani accordi di “Legions Of Darkness”.
L’ordinarietà dello stile dell’insieme dei gemelli Ludwig, che certamente non brilla né per originalità né per innovazione, è abbondantemente controbilanciata dallo sconfinato, melanconico sentimento di cui è pregno “Fallen Angel’s Dominion”. Le canzoni seguono questa forma d’arte e si uniformano, senza scossoni, al funereo e disperato Mondo in cui vive, o meglio non-vive, l’essenza dei Thulcandra.
Daniele “dani66” D’Adamo
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Track-list:
1. In The Realm Of Thousand Deaths 1:30
2. Night Eternal 7:29
3. Fallen Angel’s Dominion 4:57
4. Frozen Kingdom 6:20
5. Everlasting Fire 5:05
6. Spirit Of The Night 6:45
7. Legions Of Darkness 5:15
8. In Silence We Eternally Sleep 1:11
9. The Somberlain (Dissection cover) 7:07
Line-up:
Steffen Kummerer – Vocals, Guitar, Acoustic Guitar
Sebastian Ludwig – Guitar
Tobias Ludwig – Bass
Seraph – Drums (Session)