Recensione: Falling From The Moon
In questo scorcio d’autunno gli appassionati di melodic rock hanno di che leccarsi i baffi: Foreigner, Fair Warning, Gotthard, Winger, House of Lords ed altri sono apparsi sul mercato con eccellenti release, ed altrettanto adesso si apprestano a fare i Blanc Faces, la band capitanata dai fratelli Robbie (basso e voce) e Brian (chitarra e voce solista) LaBlanc.
I LaBlanc Bros. sono stati in passato tra i più apprezzati “gregari di lusso” della scena AOR, collaborando tra l’altro con gente come Ronnie Spector e come il singer dei Toto Bobby Kimball.
Nel 1985 sono stati anche protagonisti in prima persona con i Fury, autori di un unico album considerato dalla critica tra i più grandi capolavori nascosti (uscì per un’etichetta indipendente) degli anni d’oro del rock melodico.
Esattamente venti anni dopo, i fratelli LaBlanc, coadiuvati da Kyle Woodring (Dennis DeYoung, Survivor) alla batteria, Jeff Batter (Cannata) alle tastiere e Butch Taylor alle chitarre, hanno poi sorpreso piacevolmente pubblico e critica di settore con “Blanc Faces”, un platter delizioso che ha fatto di loro una delle più brillanti nuove star della scena.
Ora i Blanc Faces concedono il bis con il nuovissimo “Falling From The Moon”, prodotto dall’onnipresente Dennis Ward dei Pink Cream 69, che fa onore al detto “squadra che vince non si cambia”, in quanto, a parte l’innesto dell’altra ascia Michael Patzig, la formazione rimane la stessa del precedente CD, dando l’impressione che i BF siano più vicini ad una vera band che ad un semplice studio-project.
Se la squadra non cambia, non cambia neanche il risultato finale. “Falling From The Moon” è sostanzialmente il gemello del suo predecessore, fedele in ogni caratteristica: melodie scintillanti, suoni cristallini, atmosfere solari, arrangiamenti di gran gusto e sempre misurati e funzionali alla valorizzazione del songwriting, armonie vocali impeccabili.
Gli echi di Survivor, Toto, Foreigner, Journey e Styx sono ancora evidenti, ma sono innestati in un contesto personale e stilisticamente coerente ed uniforme, che ha come marchio di fabbrica e segno distintivo di personalità artistica le voci, a volte stentoree, altre volte più grintose, dei due LaBlanc.
Molti sono i brani costruiti su ritmi veloci ma non troppo hard: “I Come Alive”,”Falling From The Moon” (che pure inizia con solamente piano e voce), una “I Swear To You” che sembra cotta al sole della California,”Don’t Take It Away” e poi subito dopo “Like A Believer” che suonano un po’ più dure alla maniera di certi Foreigner.
Catchy e scanzonate, un po’ sullo stile dei Loverboy, appaiano “It’s All About the Love” (puntellata da gradevoli riff di tastiera cui si contrappone la grinta delle parti cantate), e ”I Will”, mentre “Deep In The Heart”, “Light Of The World” e “Goodbye Summer” sono midtempo che non si compromettono più di tanto né con la forma della ballata né tanto meno con quella del rocker, veleggiando su ritmi e toni moderati ma sempre accattivanti.
“Everything” è invece una power ballad tra Journey e Styx, molto evocativa, e così “Fly”, che deve molto alla lezione di Jim Peternik e soci, e chiude splendidamente un album d’eccellente fattura, al quale può essere imputato in negativo soltanto il fatto di non offrire alcuna novità, sul piano dello stile e dell’atmosfera generale, rispetto al suo predecessore.
Discutine sul forum nel topic dedicato ai Blanc Faces!
Tracklist:
01. I Come Alive;
02. Falling From The Moon;
03. I Swear To You;
04. Everything;
05. It’s All About the Love;
06. Goodbye Summer;
07. Deep In The Heart;
08. Don’t Take It Away;
09. Like A Believer;
10. Light Of The World;
11. I Will;
12. Fly
Line Up:
Robbie La Blanc – Voce / Chitarre
Brian LaBlanc – Voce / Basso
Kyle Woodring – Batteria
Jeff Batter – Tastiere
Butch Taylor – Chitarra
Michael Patzig – Chitarra