Recensione: False Metal
Come definire questo attacco debordante che sta giungendo dalle terre scandinave in termini di hard rock ed A.O.R.?
Straordinario, eccellente, provvidenziale, irresistibile?
Fate voi, qualsiasi termine scegliate, andrà comunque benissimo.
Ad ingrossare ulteriormente il filone già ricco di ragguardevoli novità, giunge dalla terra dei mille laghi questo nuovissimo assaggio di ottimo hard rock dalle sfumature altamente melodiche, che sin dal primo ascolto conquista grazie ad una miscela brillante ed avvincente.
Le intenzioni sono chiarissime e sono dichiarate in modo candido e diretto: rinverdire i fasti di un suono che andava per la maggiore venti anni fa, attualizzandolo per renderlo eccitante e di successo con una serie di hooklines di grande impatto ed una produzione da ventunesimo secolo…
Frasi già sentite, lette e propagandate mille volte da una grande quantità di gruppi e realtà musicali, che spesso tuttavia sono andati ben lontani dal centrare l’obiettivo.
In questo caso però qualcosa sembra procedere per il verso giusto ed i finlandesi Brother Firetribe, creatura di Emppu Vuorinen (che molti di voi sapranno essere il chitarrista dei Nightwish) e del vocalist Pekka Ansio Heino, sono qui a dimostrarlo, con un album che realmente rinvigorisce i fasti di un certo modo di far musica e si pone quale fulgido esempio di come, ancora oggi, sia possibile realizzare un disco con tanta carica positiva e manciate di melodia senza risultare demodè o fuori dal tempo.
Prendendo come punti di riferimento Wasp, Van Halen, Europe, Survivor, Treat ed il Bon Jovi dell’epoca d’oro, il gruppo nordeuropeo ha deciso di andare in caccia di un sogno sopito da tempo sfornando un cd, dal titolo ironicamente strafottente di “False Metal”, che risulta provvisto di due aspetti fondamentali per la buona riuscita di un progetto: la convinzione nei propri mezzi e la qualità del songwriting.
Già l’apertura di “Break Out” risulta estremamente significativa, offrendo un attacco in possesso dell’incisività tipica degli WASP (con una strofa che tanto sa di “Wild Child”) solo alquanto più “pomposo”, che sfocia poi in un ritornello anthemico che più ottantiano non si può; con la successiva “Valerie”, dal sapore Van Haleniano, il livello si mantiene adeguatamente elevato, confermando la ricetta che si rivelerà essere l’asse portante di tutto il disco: suoni molto “abbondanti” e tastieristici, tonnellate di melodie corroborate da comparsate tecniche di grande gusto e valore e, non da ultimo, un chorus in grado di stamparsi in testa al primo colpo, canticchiabile ed efficacissimo.
Nessuno dei dieci brani compresi in scaletta sfugge a questa logica: la survivoriana “I’m On Fire”, brano di eccellenza assoluta, “Love Goes Down” sorniona e vellutata, le veloci e “cromate” “Devil’s Daughter”, “Midnite Queen” (uscita anche come singolo) e “One Single Breath” (chi ha detto Van Halen?!?) dai ritornelli enormi ed implacabili, per finire al trio conclusivo “Lover Tonite”, “Spanish Eyes” e “Kill City Kid”, esempi di rock scandinavo “deluxe”, tutte quante, seguono un copione perfetto e calibratissimo, studiato ad arte per fare breccia nel cuore di chi ama ed ha amato il rock da “arena” degli eighties, riprendendone fedelmente lo stile e la vibrante, gioiosa vitalità, senza per questo apparire mai, in nessun caso, artefatto o sprovvisto di anima e cuore.
Sorpresona del 2006, “False Metal” si presenta dunque senza troppa modestia come una delle uscite migliori dell’anno nel proprio ambito, dichiarando, senza nascondersi, la precisa ambizione di creare qualcosa di “grande, insolito ed inascoltato da tempo”…
Il progetto sembra davvero avere avuto successo, il disco cattura e convince inesorabilmente ad ogni passaggio e la soddisfazione di avere ancora a che fare, a quasi venti anni di distanza, con suoni e situazioni di questo genere, scoprendoli tanto attuali ed avvincenti, è un piacere che i seguaci del rock melodico non potranno assolutamente lasciarsi sfuggire!
P.s. Piccola postilla: il cd è attualmente disponibile solo tramite mailorder; non si troverà quindi per ora nei negozi specializzati.
Voci attendibili parlano comunque di accordi della label Spinefarm per una capillare distribuzione europea che dovrebbe concretizzarsi entro breve, dando luogo anche ad un probabile cambio di titolo dell’album.
Tracklist:
01. Break Out
02. Valerie
03. I’m On Fire
04. Love Goes Down
05. Devil’s Daughter
06. Midnite Queen
07. One Single Breath
08. Lover Tonite
09. Spanish Eyes
10. Kill City Kid
Line Up:
Pekka Ansio Henio – Voce
Emppu Vuorinen – Chitarra
Jason Flinck – Basso
Tomppa Nikulainen – Tastiere
Kalle Torniainen – Batteria