Recensione: False Reality
Certo che se vuoi essere notato, ma decidi di chiamarti “Nemesis” non è che parti proprio bene: nei Metal Archivi si contano ben oltre cinquanta band, tra passato e presente, che portano tale nome.
Quella oggetto di questa recensione è nata nel 2022, proviene da Houston, Texas e suona un Thrash Metal vecchio stile, ruvido come la carta vetro del 40.
Altra particolarità è che non è formata da ingrigiti dinosauri che insistono nel riproporre quello che sono stati un tempo, ma è bensì un bellicoso quartetto giovanissimo, dalla forte attitudine Old School e molto deciso nel volersi far strada.
Il paragone viene naturale: Metallica, Slayer, Megadeth, Anthrax … erano adolescenti, o poco più, quando nei primi anni ‘80, facendo un tutt’uno di dedizione, istinto e straordinarie capacità tecniche, hanno generato quell’ondata viva e travolgente chiamata Thrash Metal.
Non sono più quei tempi … le band di cui sopra più Exodus, Testament e molte altre, che non stiamo a riportare per brevità, hanno detto prepotentemente quasi tutto ed oggi la tendenza porta più che altro a ‘conservare’ e celebrare quello che è stato fatto (con qualche eccezione, naturalmente).
I Nemesis sono giustappunto fra questi, come dimostra ‘False Reality’, loro album di debutto disponibile dal 9 giugno 2023.
Diciamolo subito: la band è distante dai leoni citati e non compie nessun miracolo per cui, anche questa volta, i troni rimangono a chi li ha conquistati con le prime battaglie.
A questo giro, però, qualche piedistallo un po’ traballa. Questa band ha grandi numeri da vendere e sa il fatto suo. Soprattutto, compone molto bene.
‘False Reality’ sono 9 belle canzoni, tutte tirate, in cui l’indole e la tecnica hanno un bilanciamento pressoché ottimo. Gli spiriti che aleggiano sono più che altro quelli di Metallica e Megadeth: Thrash genuino, senza iper estremismi e privo di contaminazioni.
La produzione non è sporca e grezza come un tempo ma neanche pulitissima, con tanto di riverbero nella voce e non si percepiscono troppe stratificazioni o sovraincisioni.
La sensazione è quella di una band che predilige il palco allo studio di registrazione, che le piace stare in mezzo alla gente … farsi ascoltare (i testi affrontano pesanti questioni sociali e politiche); le canzoni sono dirette, efficacemente “live” ma non banali ed ogni pezzo ha una struttura melodica che cresce e si sviluppa senza disperdersi o frammentarsi in mere sequenze scollegate.
Quello dei Nemesis è un Thrash orecchiabile ma non ruffiano, veloce ma non supersonico, con dei cori incisivi ma non eccessivamente anthemici, degli assoli lunghi ma non virtuosi ed una distorsione aggressiva ma non disturbante. È il Thrash di quando i dinosauri camminavano ancora sulla terra, quello che oggi fa aprire gli armadi, a chi ha superato gli ‘anta, per controllare se il vecchio giubbotto di Jeans con le maniche strappate e pieno di toppe e spille c’è ancora.
Stop alla malinconia e chiudiamo! ‘False Reality’ non è perfetto: in più di una traccia la ridondanza dei riff è eccessiva e le influenze prevaricano sui tratti personali (il vocalsit Nick Broussard è praticamente posseduto da Dave Mustaine) ad esempio. È, però, un disco onesto che mostra una band viva, che sa il fatto suo e che non sta facendo le cose a caso, come dimostra l’alta qualità di pezzi come ‘Ceasefire’, la Title-Track, ‘Aggressor’ ed ‘Escape’ per citare qualche titolo.
C’è dello studio dietro, i Nemesis sono una band che lavora secondo lo spirito giovanile: con energia, efficacia, la corretta dose di serietà affiancata al divertimento e la voglia di crescere. È giusto così e, per questo, li sosteniamo con forza.
‘False Reality’: album decisamente da ascoltare.