Recensione: Farewell
Escono dal music business, solo per ora (si spera), ma lo fanno nel migliore dei modi. I Divinefire hanno progettato anzitempo il loro percorso discografico che doveva concludersi con il quarto capitolo, da oggi disponibile nei negozi specializzati.
Ci siamo occupati del gruppo composto dal cantante Christian Rivel, dal fac totum Jani Stefanovic e dal bassista Andreas Olsson sin dai tempi dell’esordio, Glory Thy Name (2004), e abbiamo evidenziato come un sound con qualche lacuna di troppo sia stato affinato nel tempo, prima con Hero (2005) e poi con Into a New Dimension (2006), predecessore dell’ultimo, ottimo Farewell. Insomma, una formazione che ha sfornato fin qui un disco all’anno e che intende sciogliere le fila al massimo della forma.
Il terzetto dedito al cosiddetto Christian Metal (leggasi metal melodico nel nostro caso, infarcito di testi a sfondo cristiano) non ha certo pensato di addolcire la proposta nell’ottica del fatiscente addio, anzi, si è incattivito come confermano suoni grezzi e inserti vocali gutturali, cosa un po’ atipica per chi si presenta come messaggero di pace e di fede. Ma poco ci importa, conta solo ciò che i tre sono stati in grado di fare nello studio di registrazione, e vi confermo che non si tratta di sprovveduti.
Farewell è all’insegna del power metal combattivo, power metal nel quale tastiere solenni e frammenti orchestrali svolgono un ruolo vincolante per la riuscita dell’operazione scandinava. Calling The World sviluppa perfettamente il compito assegnato: introdurci nel sentiero metallico tramite melodie e intensità cinematografiche, da qui l’attacco e la corsa grandiosa di Unity, uno dei pezzi meglio riusciti e anche il probabile cavallo di battaglia della nuova realizzazione. L’impatto è di quelli che non si dimenticano e You Will Never Walk Away continua la tradizione anche se è nulla in confronto alla violenta Grow And Follow, probabilmente la traccia più “estrema” mai composta dai Divinefire.
Quanto sto per scrivere potrà sembrare quasi scontato ma Farewell è certamente una fusione ponderata dei tre dischi che lo precedono, che cerca di camuffare le vecchie e nuove mancanze compositive mediante ritmiche disinibite e con gli arricchimenti vocali di un Christian Rivel (Narnia) in assoluto stato di grazia. Ascoltare la penultima Heal Me per credere.
Nell’insieme, i brani che compongono il lavoro non presentano deviazioni della loro ormai consolidata norma, e si frastagliano sull’orecchio dell’ascoltatore con incedere marziale, esattamente come tutti quelli pubblicati fino ad ora, focalizzandosi sulla natura delle melodie create che, come di consueto, sono facilmente assimilabili.
Ci sono ben poche parole da spendere per un disco che piacerà senz’altro a tutti gli amanti del power metal melodico/sinfonico ma che accoglierà nuovi supporter e simpatizzanti provenienti dalle frange un po’ più estreme. La nota stonata? Ne abbiamo parlato nel cappello introduttivo: se c’è una lista di gruppi che, oggi, non possono e non devono eclissarsi, tra i primi posti inseriremmo proprio i Divinefire, che, come pochi altri, negli ultimi anni hanno saputo abbinare qualità e quantità. Fossi in loro ci rifletterei ancora un po’, per ora tampinate il vostro fornitore di fiducia, Farewell merita l’acquisto.
Gaetano Loffredo
Tracklist:
01.Calling The World
02.Unity
03.You Will Never Walk Away
04.Pass The Flame
05.Grow And Follow
06.My Roots Are Strong In You
07.King Of Kings
08.Heal Me
09.Farewell