Recensione: Fatale

Di Marco Donè - 31 Gennaio 2025 - 12:52
Fatale
Etichetta: Van Records
Genere: Heavy 
Anno: 2023
Nazione:
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80

Formatisi nel 2018, i tedeschi The Night Eternal sono diventati in breve tempo un fenomeno della nuova generazione metal. Al momento hanno all’attivo due album, l’ultimo pubblicato nel 2023 e intitolato “Fatale”. Un disco uscito un po’ in sordina ma che ha saputo conquistare le attenzioni di appassionati e addetti ai lavori, tanto da essere inserito in moltissime top ten stilate sul finire di quell’anno. Senza scordare il successo riscosso nel 2024, grazie al tour europeo in compagnia di Lucifer ed Angel Witch e le tante partecipazioni ai festival estivi.

Ma come mai tutto questo interesse attorno al nome The Night Eternal? Cos’hanno di così particolare i cinque ragazzacci di Essen? Beh, di sicuro un’attitudine dannatamente true, senza fronzoli, genuina, espressione di una band mossa da una passione immensa per il metallo pesante. Poi c’è la proposta: un melodic dark metal che, senza inventare nulla di nuovo, dona una ventata di freschezza alle sonorità più classiche, ormai da qualche anno ingabbiate in schemi figli degli anni Ottanta.

I The Night Eternal, insomma, sono uno di quei gruppi che hanno tutte le carte in regola per diventare un nome del futuro della musica dura. Una band che sembra poter avere la forza di tenere viva la sacra fiamma dell’heavy metal. Basta ascoltare “Fatale” per comprendere al meglio quanto appena scritto. Sì, perché il disco del 2023 è un lavoro trascinante e coinvolgente, si insinua nel profondo dell’ascoltatore, lo ipnotizza, portandolo alla dipendenza. È come se “Fatale” possedesse una propria anima, un’identità ben precisa e marcata, come da tempo non ci capitava di ascoltare. E, forse, proprio questo aspetto è il suo punto di forza. Parliamoci chiaro: tanti lavori immessi nel mercato negli ultimi anni possono essere considerati prodotti clickbait. Dischi che, dopo il clamore iniziale, sono finiti ben presto nel dimenticatoio. “Fatale”, al contrario, ha tutte le potenzialità per superare la prova del tempo ed essere ascoltato con passione per molti anni a venire.

Ma cosa aspettarci da “Fatale”? La risposta è semplice quanto complessa. Proviamo a spiegarci meglio: nei nove capitoli che lo contraddistinguono incontriamo tantissime influenze. Partiamo da soluzioni che si rifanno al goth rock anni Ottanta, fino ad arrivare ad atmosfere decadenti proprie del dark metal. Un amalgama in grado di donare freschezza e una veste nuova all’heavy metal figlio della NWOBHM, che caratterizza la proposta della formazione tedesca.

Entrando nel dettaglio, uno dei tratti caratteristici del sound dei The Night Eternal risiede nella voce di Ricardo Baum. La timbrica e lo stile del cantante tedesco riportano alla mente il compianto Russ North, creando una sorta di ponte di collegamento con i Cloven Hoof più ispirati. E canzoni come ‘Stars Guide My Way’ e ‘Run with the Wolves’ rafforzano quanto appena sottolineato. Sì, perché oltre alla voce calda, espressiva e teatrale di Baum, “Fatale” poggia su un lavoro maniacale realizzato dalle chitarre del duo Richter-Käseberg. Le due asce esibiscono una grande cura per gli arrangiamenti e, soprattutto, una ricerca certosina per melodie coinvolgenti e immediate, ma mai banali. Se a questo, poi, sommiamo l’elegante prestazione di Präkelt alle pelli – in grado di donare tiro e dinamica a ogni singola traccia – e il muro di suono messo a segno dal basso di Nühlen, beh, il gioco è fatto.

Come definire “Fatale”, quindi? Come un album che sa di heavy metal fino al midollo. Un disco suonato con passione, frutto del lavoro di una band che sa dove vuole arrivare. È un full length ricercato ed elegante, valorizzato da una produzione curata, che enfatizza il sound cupo e melodico dei The Night Eternal. “Fatale” è un platter che non inventerà nulla di nuovo ma risulta capace di trasmettere emozioni, rivelandosi fresco e avvincente. E scusate se è poco. Ci troviamo al cospetto di un disco magico, il cui ascolto si tramuta in un’autentica esperienza: è come se generasse una sorta di portale spaziotemporale, avvolto da un cerchio di fuoco. Una volta attraversato ci ritroveremo catapultati in un universo chiamato heavy metal. Cos’altro dire? Inserite “Fatale” nel vostro stereo, premete play, portate le corna al cielo e lasciate che il demone dell’heavy metal si impossessi di voi.

Marco Donè

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