Recensione: Fate Of The Hunter
Di Stormrider finora l’almanacco dell’HM ne annovera ben cinque, compresi gli italiani provenienti da Piacenza. Addirittura sette se si contano anche quelli al plurale, con la “s” in fondo. L’originalità, d’altro canto, non fa certo parte integrante della Nostra musica preferita, e va bene così. A parte queste elucubrazioni ecumeniche, gli autori di Fate Of The Hunter sono cinque tedesconi provenienti da Herne (Nord Reno-Westfalia), che al loro attivo vantano l’Ep Vengeance del 2003 e il full length Shipwrecked, uscito tre anni fa per l’italica Undergound Symphony.
L’ultima Loro fatica consiste di dieci brani solidi, di classico heavy metal generalista, quindi non strettamente legato a influenze facilmente inquadrabili all’interno di una sola corrente o nazione. Gli influssi di band come Hammerfall, Virgin Steele, Omen, Helstar e degli immancabili Iron Maiden non si contano. Gli Stormrider quindi propongono un viaggio all’interno delle sonorità più pure degli anni Ottanta senza timori, con la dignità di chi sa di non inventare niente ma di fare con onestà quello che il cuore suggerisce. Che fa la differenza all’interno del combo teutonico è senza indugio la coppia di asce Ingo Rieger/Jan G, capace di scorribande di rilievo. Cantato e sezione ritmica assolutamente nella norma.
I brani che si stagliano sul resto rispondono al nome di Taste Of Steel – epica e galoppante come un mustang di razza – , insieme con la cavalcata Flames Of Passion e la Saxoniana (per via dei riff) We Are One.
Fate Of The Hunter: niente di nuovo sul fronte occidentale ma solo una sana dose di acciaio che si lascia ascoltare volentieri per un paio di volte e nulla più.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
Tracklist:
1. Warpath
2. Fate of the hunter
3. Flames of passion
4. Under the veil
5. Impure
6. Crossroads
7. Fugitives
8. We are one
9. Taste my steel
10. The slaughter’s on
Line-up
Stefan Hebes – Vocals
Ingo Rieger – Guitar
Jan G. – Guitar
Daniel W. – Bass
Stefan L. – Drums