Recensione: Fed Through The Teeth Machine

Di Angelo D'Acunto - 10 Gennaio 2010 - 0:00
Fed Through The Teeth Machine
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Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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77

Nati nel 1999 e provenienti da Boston, i Red Chord hanno portato avanti, nel corso di questi anni, una proposta musicale che si è evoluta di release in release e continua tutt’ora ad innovarsi, seppur con piccoli ma essenziali passi. Già con il precedente Prey For Eyes, le composizioni del quartetto statunitense godevano di strutture ancora più articolate rispetto al passato, ma comunque anche capaci di penalizzare non poco l’immediatezza che ha da sempre contraddistinto il sound del gruppo.

Con Fed Through The Teeth Machine cambia ancora qualcosa, anche se, come da abitudine, solo in piccola parte, ma comunque con un risultato decisamente degno di nota. Da una parte il quartetto di Boston preferisce andare sul sicuro e mantenere integra una proposta musicale ormai rodata al punto giusto e caratterizzata comunque da partiture piuttosto articolate, dall’altra, invece, a farsi valere è il forte impatto dei pezzi a disposizione, i quali, pur non essendo del tutto omogenei, risultano essere decisamente scorrevoli e, soprattutto, capaci di tenere ben alto il livello d’attenzione durante l’ascolto. Un passo avanti tutt’altro che di poco conto quindi, che evidenzia innanzitutto una certa maturazione compositiva di McKenzie e soci, più una capacità di esecuzione divenuta ancora più precisa.
Pezzi che mirano soprattutto a fare presa diretta sull’ascoltatore, puntando quindi su velocità e violenza sonora, senza però mai rischiare di creare confusione, grazie prima di tutto alle già citate abilità esecutive del combo statunitense. Forse rispetto al passato a farsi notare è anche un sound che tende più verso i generi death e thrash, con la conseguente riduzione ai minimi termini degli elementi hardcore. Ne è già un forte esempio l’iniziale Demoralizer, caratterizzata da ritmiche rabbiose e, in alcuni tratti, anche più lineari del previsto, condite anche da una piccola dose di brevi accenni melodici che ritroveremo sparsi un po’ ovunque per tutta la durata del disco. Sulla stessa linea anche le successive Hour Of Rats ed Hymns And Crippled Anthems, brani dove le ritmiche cominciano a farsi ancora più furiose e schizofreniche, spezzate di tanto in tanto da parti più lente e ragionate. A farsi valere è anche l’anima più groove della band, non del tutto scomparsa e che riemerge soprattutto in pezzi come Mouthful Of Precious Stones e Face Area Solution.

Netto passo in avanti, dunque. Fed Through The Teeth Machine è un disco compatto al punto giusto, caratterizzato da una serie di tracce scorrevoli e che sono il frutto di un songwriting fresco ed ispirato. Rispetto al precedente Prey For Eyes, i Red Chord preferiscono puntare su di un sound nettamente più violento, di forte impatto (a tratti addirittura melodico), mantenendo comunque partiture piuttosto complesse, anche se meno votate alla “sperimentazione”. Un disco che forse rimane fisso su coordinate stilistiche non del tutto originali, ma che comunque riesce a convincere in pieno già dal primo giro nel lettore.

Angelo ‘KK’ D’Acunto

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Tracklist:

01 Demoralizer
02 Hour Of Rats
03 Hymns And Crippled Anthems
04 Embarrassment Legacy
05 Tales Of Martyrs And Disappearing Acts
06 Floating Through The Vein
07 Ingest The Ash
08 One Robot To Another
09 Mouthful Of Precious Stones
10 The Ugliest Truth
11 Face Area Solution
12 Sleepless Nights In The Compound

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