Recensione: Fede Potere Vendetta

Di Stefano Ricetti - 20 Ottobre 2009 - 0:00
Fede Potere Vendetta
Band: Rosae Crucis
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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84

Registrato e missato presso il Rosae Crucis Project Studio tra febbraio e luglio 2009, Fede Potere Vendetta racchiude per la prima volta su supporto “ufficiale” i brani originariamente usciti sul demo tape omonimo del 1996/1997. Ovviamente, come specificato all’interno del libretto dalla stessa band “le versioni dei brani presenti in questo disco sono state riarrangiate e riregistrate e rappresentano la vera visione di ciò che anni fa volevamo esprimere”. Il terzo capitolo discografico del gruppo romano – anche se non in stretto ordine cronologico – gode di una splendida e curatissima copertina a opera di Lavinia Martini e Giuseppe Cialone che spicca davvero nella versione in vinile dell’album. Fin dall’aspetto esteriore i Rosae Crucis dimostrano fino in fondo di avere gli attributi mettendo bene in luce una bandiera italiana, fregandosene di alienarsi i servigi di qualche malpensante straniero, come spesso capita per quanto attiene la valutazione all’estero del prodotto nazionale, a prescindere dal valore della proposta. Booklet di dodici pagine con tutti i testi dei brani, sia in lingua madre che in inglese, posti in risalto sulle foto dei componenti del gruppo.

La Caduta Del Falso è in pratica un’esortazione al Vero Acciaio, dove testi accompagnati a un incedere cadenzato la fanno da padrone, fra il clangore delle spade in sottofondo, teatro dell’ennesima battaglia intrapresa dai Rosae Crucis, vinta urlando al cielo lo slogan Fede Potere Vendetta, trittico invincibile che dà il titolo al secondo brano, metallico quanto basta e di ispirazione Virgin Steele per quanto attiene l’impianto sonoro. Discorso a parte per il cantato in italiano, tanto particolare quanto incisivo sia nel messaggio che nell’intonazione particolarmente sanguigna da parte di “Ciape” Cialone. Fede Potere Vendetta in poco meno di sei minuti riesce a sbugiardare quanti credono fermamente che la Nostra antica e pluridecorata lingua non sia in grado di convivere con l’HM. Crociata si muove ancora una volta su trame maestose e gode di chitarroni di scuola Manowar del tempo che fu, grandissimo il lavoro del basso terremotante da parte di Daniele “KK” Cerqua. Più arrabbiata del solito la prova dei Nostri, nell’occasione esacerbata dal cantato di Cialone, che non lascia prigionieri. Momento d’estasi il passaggio con alcune strofe dell’inno nazionale circa a metà brano oltre al finale con il titolo urlato in faccia agli infedeli fra le note di una marcia verso un sogno, incurante del vento sferzante.

Se finora la carica epica era tanta da togliere il fiato, Anno Domini risulta un poco più solare – senza esagerare, però – dei brani che l’hanno preceduto. L’heavy metal proposto dai romani all’uopo è veloce ma estremamente lineare e permette un lieve calo di tensione, rinfocolato però dal pronto e maschio coro “Anno Domini”. Da rimarcare chitarre come clave, tanto per gradire. Le Cronache Di Nemedia rappresenta l’highlight di Fede Potere Vendetta: immaginatevi un orizzonte al tramonto spezzato dal rumore sordo di un’orda di guerrieri capitanati da Conan il Cimmero, che si materializza lontana assetata di sangue: ebbene, i primi minuti del brano costituiscono lo colonna sonora di questa visione, poi l’acciaio trionfa, sopravanzando le illusioni hollywoodiane, dimenandosi fra gli scritti di Robert E. Howard. Crom pare forgiata fra le mazzate del Dio Vulcano per poi trasformarsi in un cavalcata metallica iper classica caratterizzata dai testi nell’italico idioma, pungenti e ficcanti come nella maniera della Rosa Croce, roba da fare impallidire anche un oltranzista come Joey De Maio. Un pezzo come Venarium sarebbe in grado di far trasalire anche un campione dell’epica/sinfonica come David DeFeis per la maestria con la quale i Nostri riescono a far convivere la verve eroica dei Virgin Steele con l’impatto HM degli Iron Maiden. Finale acustico da brividi, come il vento che lo alimenta… L’episodio più ordinario e di facile assimilazione del disco è posto in chiusura a mo’ di bonus track: fra epica stentorea e cadenzata alla Manowar si erge al cielo l’ultimo urlo dei Rosae Crucis contro il sistema a botte di titolo ripetuto con violenza e intrusioni più easy figlie della variante svedese al genere.

Le otto canzoni di Fede Potere Vendetta danno il meglio dopo molti ascolti, talvolta mancano di immediatezza proprio perché volutamente tronfie e narrative. Il messaggio del gruppo di Kiraya e Ciape risulta comunque sempre originale, se calato nel contesto nazionale, anche se più greve e meno da colonna sonora rispetto al precedente Il Re Del Mondo. Produzione senza infamia e senza lode. La versione box/cofanetto di Fede Potere Vendetta prevede, oltre al Cd: vinile a 33 giri, t-shirt del gruppo, fumetto di quattro pagine curato da Enzo Rizzi e poster. Sono previste inoltre edizioni limitate sia per quanto riguarda la versione in Cd che quella in Lp.


Stefano “Steven Rich” Ricetti


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Tracklist:
1. La Caduta del Falso
2. Fede Potere Vendetta
3. Crociata
4. Anno Domini
5. Le Cronache di Nemedia
6. Crom
7. Venarium
8. Sangue Acciaio

Line-up:
Giuseppe “Ciape” Cialone – Vocals
Andrea “Kiraya” Magini – Guitar
Tiziano “Shreadmaster” Marcozzi – Guitar
Daniele “KK” Cerqua – Bass
Piero “Bohemian Moloch” Arioni – Drums

 

 

 

 

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