Recensione: Fight In The Sky
La seconda volta i Fire MAkers compaiono sulle pagine di truemetal.it, è infatti giunto il loro secondo demo, dopo circa un anno dall’uscita del loro primo lavoro, intitolato Wishmaster , la band bolognese torna con il nuovo “Fight In The Sky”. I miglioramente rispetto al demo precedente sono molti e davvero notevoli, ma passiamo ad analizzare le 3 tracce che compongono il disco. Si parte con la title track Fight In The Sky , a mio modestissimo parere il brano più bello, aggressivo e fresco del lavoro. Il pezzo parte subito con una melodica cavalcata di riff puramente “eighty”,. travolgente e metallici. La produzione appare notevolmente migliorata rispetto al precedente demo, migliorata senza perdere quella grezza sensazione tipica di una musica che viene da un glorioso passato. Ottima la costruzione strumentale del pezzo, efficace e massiccio il muro sonoro sprigionato dal duo chitarristico Candido/Cicognani, efficace anche il cantato del singer Guarnieri, molto migliorato rispetto ad un anno fa, più aggressivo nelle linee vocali, più ruvido, il tempo provvederà anche a migliorare l’uso della sua estensione vocale. Altro ottimo pezzo la ballad Lost In You Eyes, acustica e carica di pathos per poi divenire, verso la fine, travolgente in tutta la sua carica di riff tristi, pesanti e metallici. Ottimo il lavoro d’accompagnamento della batteria di Corelli. Bellissimo anche l’assolo nella parte finale, forse tra i più riusciti del lotto. Si ritorna agli incandescenti ritmi della title track con la seguente The Legend Will Survive, introdotta da un delicato arpeggio che prepara il terreno al ritmo potente e veloce del pezzo. La canzone scorre vie piacevolmente snodandosi su di un’ottima costruzione strumentale eseguita molto professionalmente grazie alla bravura di ogni singolo elemento della band.
Che dire in conclusione? I progressi ci sono stati, la produzione è migliorata esaltando maggiormente i vari strumenti e la voce del singer, senza per questo perdere quel senso tipicamente eighty di cui la musica dei Fire Makers è piena. La professionalità di ogni elemento del gruppo è ben visibile, non posso quindi che aumentare il voto di ben 8 punti rispetto a Wishmaster, augurando davvero tante cose buone a questa giovane band italiana che ha tutte le carte in regola per affermarsi nel vasto e popolato mondo dell’underground.
Vincenzo Ferrara