Recensione: Filosofem
Per chi scrive, questo è il capolavoro assoluto di Burzum: Varg Vikernes in questo album supera i limiti più impensabili per regalare ai mortali dietro di lui questa oscura gemma fatta di distorsioni corrosive, screaming unici e inconfondibili e poesia, tenera e triste poesia.
Non ho mai avuto tanta difficoltà a mettere una parola dietro l’altra come per la recensione di questo glorioso disco: forse è per via dell’ammirazione che ho nutrito, nutro e sempre nutrirò per Filosofem, ma non voglio scrivere un qualcosa che non sia degno dell’opera d’arte che ho tra le mani; quindi voglio fare qualcosa di diverso dalle altre recensioni perchè questo disco è diverso e merita il meglio che si possa dire e scrivere.
Per questo ho deciso di eliminare le mie faziose formule fisse da recensore in favore delle parole del genio che ha composto tanta bellezza.
Prima ho scritto che questo disco è fatto di tenera e dolce poesia, beh, eccovi la prova oggettiva che Varg Vikernes è finissimo poeta:
quello che segua è il testo di Erblicket Die Töchter Des Firmaments, un raro esempio di poesia oscura, triste, maliconica…insomma grande poesia.
leggete e rileggete…
Mi chiedo come sarà l’inverno
Con una primavera che non vedrò mai
Mi chiedo come sarà la notte
Con un giorno che non vedrò mai
Mi chiedo come sarà la vita
Con una luce che non vedrò mai
Mi chiedo come sarà la vita
Con un dolore che dura in eterno
In ogni notte c’è un nero diverso
In ogni notte desidero tornare
Al tempo in cui cavalcavo
Attraverso le foreste antiche
In ogni inverno c’è un freddo diverso
In ogni inverno mi sento così vecchio
Molto vecchio così come la notte
Molto vecchio così come il terribile freddo
Mi chiedo come sarà la vita
Con una morte che non vedrò mai
Mi chiedo perchè la vita deve essere
Una vita che dura in eterno
Mi chiedo come sarà la vita
Con una morte che non vedrò mai
Mi chiedo perchè la vita deve essere
Una vita che dura in eterno.
Erblicket Die Töchter Des Firmaments.
Questo disco non finirà mai di stupire chi saprà ascoltarlo e amarlo: sono emozioni uniche quelle che questo gioiello dispensa ascolto dopo ascolto e alla fine quello che ti rimane è un senso di indicibile malinconia, un alone grigio che ti porta a riflettere sulla tua condizione di uomo, sulla tua vita.
Molti si staranno chiedendo se può un disco, così poco curato e concepito da un assassino, provocare tutte queste emozioni…ebbene si, la risposta è SI!
Varg Vikernes può…
…io non ne ho il minimo dubbio: e voi ?
Tracklist:
1 – Dunkelheit (7:05)
2 – Jesus’ Tod (8:39)
3 – Erblicket Die Töchter Des Firmaments (7:53)
4 – Gebrechlichkeit I (7:53)
5 – Rundgang Um Die Transzendentale Säule Der Singularität (25:11)
6 – Gebrechlichkeit II (7:53)
Total running time: 63:14
Ivano dell’Orco