Recensione: Fire Walk With Us

Di Matteo Bovio - 19 Marzo 2002 - 0:00
Fire Walk With Us
Band: Aborym
Etichetta:
Genere:
Anno: 2001
Nazione:
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70

Dopo l’esaltante Kaly Yuga Bizarre, gli Aborym tornano a tormentarci con Fire Walk With Us. Tante erano le aspettative, e non nascondo di essere rimasto parzialmente deluso: pur trattandosi di un discreto Cd, credo ci sia stato un leggero calo rispetto a quell’esordio da me (e da molti altri) tanto acclamato.

Sicuramente nel complesso FWWU risulta più estremo dell’esordio; la qualità però è stata intaccata sotto vari aspetti. Innanzitutto per l’uso anomalo della drum machine: se nel precedente lavoro questa aveva una parvenza più “umana”, qui è completamente fredda e distaccata. Probabilmente questo è quanto il gruppo si prefiggeva, tuttavia trovo la scelta penalizzante. Il suono, seppure in linea col concept “disumanizzante” che ritroveremo anche nel terzo album, poteva a mio avviso essere scelto con una diversa cura.

Anche alcuni inserti elettronici non riescono ad amalgamarsi così bene come in passato; l’impressione è quella di parti incastrate a forza nelle strutture di brani già finiti. Ottimo invece il lavoro alle voci: Attila si dimostra ancora una volta garante di qualità, e le back-vocals filtrate fino alla nausea sono uno degli elementi sonori che più regalano valore al prodotto.

Fire Walk With Us altalena tra momenti di grande spessore ed altri più piatti e indefiniti: specificherei, a scanso di equivoci, che il Cd si pone al di sopra della media delle uscite. Il suo più grande difetto, forse, è stato quello di essere troppo pretenzioso: gli Aborym non lasciano un attimo di respiro, e assemblano 50 minuti di provocazione continua. Infrangono ogni legge, sconvolgono l’abitudinario modo di vedere la musica, soprattutto la musica estrema.

Ho trovato in “Fire Walk With Us” la miglior traccia di tutto l’album per molteplici ragioni, in primis per la sua natura insana e deviata. Anche in questo caso poi ci viene regalato un brano interamente elettronico (“Here Is No God S.T.A.“), inclinato su ambienti molto EBM. Da segnalare infine la coraggiosa scelta di proporre la cover di un masterpiece del Black Metal, cioè “Det Som En Gang Var” di Burzum: tentativo riuscito alla grande in tutto e per tutto. La fedeltà alla versione originale non impedisce ai nostri di porre il proprio marchio esecutivo, ottenendo così una reinterpretazione degna di nota.

A chiudere il cd è un esperimento a base di onde Theta: traccia dal contenuto esclusivamente sperimentale, ma più che trascurabile musicalmente. Resta il fatto che cercare di scindere la musica degli Aborym dalla loro attitudine è un’operazione inopportuna, o comunque sicuramente contraria alle loro intenzioni di autori. Obbligatori un paio di ascolti prima dell’eventuale acquisto: cercare di prevere quello che vi aspetta sulla scorta di semplici parole vi porterebbe completamente fuori strada.
Matteo Bovio

Tracklist
1. Our Sentence
2. Love The Death As The Life
3. White Space
4. Fire Walk With Us
5. Here Is No God S.T.A.
6. Total Black
7. Sol Sigillum
8. Det Som En Gang Var [Burzum cover]
9. Theta Paranoia

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