Recensione: Fire Works

Di Thrashing_Rage - 21 Giugno 2004 - 0:00
Fire Works
Band: Bonfire
Etichetta:
Genere:
Anno: 1987
Nazione:
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85

Dopo una lunga gavetta sotto il nome di Cacumen, i giovani hard-rockers germanici Claus Lessman (voce) e i chitarristi Hans Ziller e Horst Maier-Torn danno vita ad una delle più belle realtà di hard n’heavy tedesco: i Bonfire.
Una storia che inizia con il bel Don’t touch the light del 1986 e prosegue ancora adesso con la mezza delusione chiamata Free.
Il disco che secondo me ha fatto guadagnare lo status di cult band è stato il secondo lavoro Fire Works, un lavoro fatto in grande stile, la band si trasferisce negli Stati Uniti, precisamente ad Hollywood, (da qui nasce l’amicizia con Paul Stanley dei Kiss che rende partecipi i Bonfire alla realizzazione della colonna sonora del film Shocker con la canzone Sword & Stone) e con l’aiuto del mitico produttore dei Dokken e Skid Row Micheal Wagener, vede alla luce il lavoro più bello dei Bonfire. Inoltre la band si avvale dietro le pelli del gran lavoro del session man di lusso Ken Mary (un passato con Alice Cooper, Fifth Angel e T.K.O.).
Riassumendola in poche parole potrei dire che questo poteva essere il disco che rendeva i Bonfire una big-bands al pari di Ozzy Osbourne (del periodo Bark at the Moon e Ultimate Sin, per gli incendiari shows che teneva), o dei Quiet Riot, per il motivo della grandissima quantità di hits contenute in questo disco, ogni singola nota suonata dai Bonfire su Fire Works è una nota che ogni hard rockers terrà sempre nel cuore come un ricordo prezioso.
Le prime cinque canzoni sono da infarto, una cinquina così perfetta posta in apertura si vede in pochissimi dischi,(potrei citare l’omonimo dei Talisman o The Final Countdown degli Europe) fatto sta che Never Mind sia la più bella canzone dei Bonfire in virtù di un ritornello da incorniciare (Never mind ,see the rainbow in the sky …never mind don´t you ever wonder why) e di una prestazione strumentale di gran classe; cosi come la song dinamite chiamata Champion. La voce di Claus potrebbe essere definita come un mix tra il Klaus Meine più platinato e il Mat Sinner di metà carriera e questo rende ancora più interessante l’ascolto di questo stupendo platter; con American Nights i Bonfire rendono onore alla patria che gli ha ospitati (da questo pezzo è stato girato anche un divertentissimo Lp che mostra la band alle prese con cotonature varie e da night clubs) con una grandissima song che potrebbe ricordare le sonorità del secondo disco di Kane Roberts.
La ballad Give it a try regala momenti romantici in classico stile Scorpions (Claus modula la voce proprio come il suo collega degli Scorpioni). Il disco è chiuso dalla caldissima Cold Days, pregna di sonorità AOR.
Onore ai Bonfire per averci regalatò una piccola grande perla come questo Fire Works (ma anche il primo e il terzo lavoro non sono da meno); ogni fan di hard’n’heavy dovrebbe possedere questo disco nella propria collezione e sperare che Claus e Hans tornino sulla retta via del ROCK. Tracklist:
1.Ready 4 reaction
2.Never mind
3.Sleeping all alone
4.Champion
5.Don’t get me wrong
6.Sweet obsession
7.Rock me now
8.American nights
9.Fantasy
10.Give it a try
11.Cold days Line Up:
Claus Lessmann lead and backing vocals
Hans Ziller lead and acoustic guitars, backing vocals
Horst Maier-Thorn lead guitar, backing vocals
Joerg Deisinger bass, backing vocals
Ken Mary drums, backing vocals

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