Recensione: Flash [Reissue]
Peter Banks fu il primo chitarrista degli Yes, la fondamentale band progressive rock inglese che ha da poco festeggiato il suo quarantennale.
Banks proveniva dai The Syn, combo che aveva condiviso con Chris Squire e che tra l’altro qualche anno fa si è reso protagonista anche di un’immancabile reunion, e fu il responsabile delle “asce” dei primi due album degli Yes, l’omonimo esordio e Time And A Word.
Dopo aver lasciato la band, Peter Banks si affrettò a riprendere la sua attività, reclutando il cantante Colin Carter, il bassista Ray Bennett (Gun) ed il batterista Mike Hough, ai quali si aggiunse presto anche Tony Kaye, anch’egli proveniente dagli Yes, con i quali aveva inciso The Yes Album, che lo aveva lasciato a quanto pare insoddisfatto.
La nuova formazione prese il nome di Flash, e nel 1972 diede alla luce un omonimo album d’esordio che è stato in questi giorni ristampato da Esoteric Records. “Flash” ottenne un buon successo soprattutto negli Stati Uniti, dove vendette circa centomila copie facendo brevemente capolino nella “Top 30” di Billboard, fatto che incoraggiò Banks e soci a proseguire la propria carriera musicale con altri due studio album ed un live.
L’album si apre con le note di Small Beninnings, un lungo brano che rappresenta un eccellente ed inequivocabile biglietto da visita: siamo dalle parti del primo progressive, infarcito certamente di virtuosismi strumentali e di barocchi affreschi sonori, ma privo ancora di quella tronfia, fredda e fine a se stessa pomposità e di quegli eccessi strumentali che ne decreteranno la crisi nella seconda metà degli anni settanta.
Cambi di ritmo ed atmosfere tempestano l’intelaiatura di questo brano, che ricorda ovviamente proprio il sound dei primi Yes (e ci fa pensare anche ad alcune cose degli italiani PFM, coevi di Yes e Flash, ed Acqua Fragile, che invece esordiranno su vinile l’anno successivo, tutte band che nuotavano nelle medesime acque espressive e sonore dei Flash), ma in maniera fresca e godibile.
Il cantante Colin Carter ripercorre le vocalità di Jon Anderson, ma tra i suoi ispiratori vi sono certamente anche gente come Robert Plant (Led Zeppelin) e Roger Daltley (Who).
Lo dimostra la successiva Morning Haze, delicato bozzetto acustico caratterizzato da chitarre e voce in chiave folk e quasi west-coast.
Una certa vena pop del singer emerge nella successiva Children Of The Universe, a stemperare barocchismi e suoni sinfonici di chitarre e tastiere, spesso suonate all’unisono.
La chitarra elettrica di un portentoso Peter Banks è invece la principale protagonista della seguente Dreams Of Heaven, che ancora ci ricorda gli Yes, e che spazia dagli iniziali arpeggi di chitarra acustica, a momenti hard rock ed intermezzi jazz-fusion.
Il full-lenght si chiude con la deliziosa The Time It Takes, ballata morbida e rilassata a base d’organo, chitarra e voce andersoniana.
Va segnalato che quest’edizione presenta anche, quale bonus-track, la versione su singolo di Small Beninnings, ovviamente più corta di quella per l’album e più rockeggiante, con ancor meglio in evidenza l’arzigogolato ma comunque grintoso riffing del band leader: un motivo in più per non farsi scappare, da parte degli appassionati di prog rock classico, questa preziosa reissue, che rappresenta un’efficace istantanea del “momento perfetto” della storia di tale genere musicale, quando l’esibizione di grandissime doti tecniche e strumentali non prescindeva ancora dalla capacità di trasmettere all’ascoltatore passione e feeling, che a “Flash” non mancano proprio.
Sempre Esoteric ha ristampato inoltre in questi giorni pure Both Sides of Peter Banks, gradevole opera solista – ma con la partecipazione di Jan Akkerman (Focus), Phil Collins (Genesis), Steve Hackett (Genesis) e John Wetton (King Crimson, UK, Asia) nonché gli stessi Ray Bennett e Mike Hough – del chitarrista, uscita in origine nel 1973 e che si muove tra progressive e fusion.
Francesco Maraglino
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Tracklist:
01. Small Beginnings
02. Morning Haze
03. Children Of The Universe
04. Dreams Of Heaven
05. The Time It Takes
06. Bonus Track: Small Beginnings (Single Version)
Line up:
Peter Banks: guitars
Tony Kaye: keyboards
Ray Bennett: bass, guitar
Colin Carter: vocals
Mike Hough: drums