Recensione: Flowing Portraits

Di Angelo D'Acunto - 15 Maggio 2008 - 0:00
Flowing Portraits
Band: Soul Secret
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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74

Provenienti da Napoli e nati nel 2004, i Soul Secret si formano
inizialmente come semplice cover band
dei Dream Theater. Nell’anno successivo, la band decide di sviluppare le
proprie idee musicali e registra il primo demo autoprodotto intitolato Never
Care About Tomorrow
, contenente i brani Inner War e Eternal Lights. Una lunga
serie di problemi legati ad una line up instabile portano a vari avvicendamenti
fra le file della band sopratutto per quanto riguarda il posto di cantante, ma
nell’anno 2007, ritrovata una certa stabilità, il gruppo entra negli Orange Bug
Studios di Napoli e registra Flowing Portraits, il primo full-length che viene
distribuito dalla prestigiosa ProgRock Records.

Ci troviamo di fronte all’ennesimo gruppo che si limita a scopiazzare in malo
modo quello che è stato già proposto dai big del genere? Per niente, nonostante
una proposta musicale che non fa gridare al miracolo, i Soul Secret ci offrono
un disco altamente interessante che si lascia apprezzare per un songwriting
fresco, originale e sopratutto per una tecnica sopraffina che che mette in luce
tutto il potenziale esecutivo del combo napoletano. Complice anche una
produzione che rende giustizia ad ogni singolo strumento, le sei tracce
racchiuse all’interno di Flowing Portraits riescono a scorrere tranquillamente
senza in alcun modo dare l’intenzione di voler annoiare l’orecchio di chi
ascolta.
Tecnica degna di nota che si unisce ad un gusto melodico sopraffino: formula vincente e
convincente che, nonostante le note si muovano effettivamente su partiture
complicate, risulta essere capace di rendere i pezzi proposti scorrevoli e
facilmente assimilabili già dal primo ascolto. Già con l’iniziale Dance Of The Waves,
caratterizzata da un riffing di matrice nettamente heavy, ci troviamo di fronte
ai maestosi accompagnamenti sinfonici delle tastiere (vero punto di forza del
combo partenopeo) che esaltano vistosamente i contenuti dei singoli brani senza
in alcun modo offuscare l’operato dei restanti strumenti. Degna di nota anche la prova del singer
Mark Basile,
sostituto di Michele Serpico (cantante originale e autore dei testi), che
si mette in luce con un cantato caldo ed espressivo. Le tracce successive si
mantengono fisse su livelli qualitativi molto alti; come nelle ritmiche furiose
e aggressive di First Creature, le sonorità più oscure e
malinconiche che prendono il sopravvento in Inner War e i netti
richiami al prog rock di casa Rush della stupenda Learning To Lose.
Le chitarre acustiche di Regrets spezzano un tantino la tensione per poi
lasciare spazio al gran finale che viene riservato alla suite Tears Of
Kalliroe
; diciassette minuti circa che ci mettono in mostra le ottime
doti tecniche della sezione ritmica impegnata nei lunghi fraseggi nella varie
parti strumentali.

Ben prodotto e ottimamente suonato, Flowing Portraits si lascia
apprezzare sopratutto per gli innesti melodici racchiusi all’interno delle
singole tracce che si mantengono costantemente su livelli qualitativi
decisamente alti. Nonostante una proposta musicale che non si allontana più di
tanto da quelli che sono gli standard del genere in questione, i Soul Secret
riescono a non cadere mai nella banalità grazie anche ad una tecnica esecutiva
degna di nota e ad un’abilità compositiva che gli permetterà di regalarci altre
gradite sorprese per il futuro.

Angelo ‘KK’ D’Acunto

Tracklist:

01 Dance Of The Waves
02 First Creature
03 Inner War
04 Learning To Lose
05 Regrets
06 Tears Of Kalliroe

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