Recensione: Focus
Nel 2003 nasce il progetto solista di Christian Liljegren, Audiovision. Conosciuto per i suoi lavori con i Narnia e i
Divinefire, il vocalist svedese porta alle stampe il primo album The Calling dopo appena un anno: il disco viene subito apprezzato
dalla critica tanto da spingere l’artista a formare una vera e propria band da portare in tour. Proprio durante il tour comincia a
prendere forma il materiale che andrà a comporre il nuovo lavoro in studio Focus.
Il genere proposto è un power metal molto leggero, fortemente influenzato dall’AOR e dall’heavy classico, con tematiche legate alla
religione Cristiana. Il sound risulta più ammorbidito rispetto a quello del debutto, ma questo non è sicuramente un difetto essendo il
lavoro abbastanza piacevole da ascoltare e, in alcuni, casi carico di energia.
Il primo brano proposto è Invitation, ottimo punto di inizio in pieno stile speed: assoli di tastiera e chitarra si alternano
nella parte centrale creando un’atmosfera allegra e spensierata. Il timbro del mastermind Christian Liljegren calza a pennello per il
genere proposto: ruvido e non troppo acuto, insomma una splendida voce hard rock.
Il pezzo successivo sembra uscire direttamente dagli anni ’80, periodo in cui gruppi hard rock come Europe, Rainbow o Stryper
dominavano la scena; Keep The Fire Burning è il titolo scelto per l’occasione: riff AOR, tastiere sempre in risalto ed effetti
sulle voci dei cori, rendono tutta la composizione uno dei pezzi più riusciti. Con We Are Not Alone si torna a ritmi più veloci
e aggressivi dove riff potenti investono l’ascoltatore con una sfuriata power metal, per poi lasciare spazio al mid-tempo, prettamente
heavy in stile “Heaven & Hell”, The Son Will Come.
Ottimo il riffing iniziale di You Are The Reason, tagliente e coinvolgente, ma un po’ forzata la melodia con cui si sviluppa la
canzone che, a detta di chi scrive, fa perdere buona parte della grinta trasmessa dalle chitarre: un peccato perché il brano ha buone
idee di fondo che però vengono sfruttate in questa occasione piuttosto male.
È ora il momento di Fruit Of Love, cazone lenta e cantilenante che lascia piuttosto indifferenti, per passare subito a We
Will Go, brano che finalmente riesce a destare l’ascoltatore dal torpore con il suo grintoso hard rock, rivelandosi senza ombra di
dubbi l’apice di questo secondo album della band svedese. I Will Belong To You, The Way e The Gate anticipano la
title track finale Focus, pezzo strumentale atmosferico e carico di emozionante pathos.
Un secondo album questo degli Audiovision che si allontana parecchio da quel che era stato gettato come base per il debutto del
progetto, con una forte sterzata verso sonorità più tranquille che abbandonano il sound roccioso degli esordi. Episodi alti e bassi si
alternano tra gli undici brani proposti, generando in alcuni casi noia: un passo indietro quindi quello di Focus rispetto a The Calling
che aveva fatto ben sperare per questa nuova uscita. La speranza è che con il prossimo lavora il livello torni alto come al debutto.
Stefano “Elrond” Vianello
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Tracklist:
01. Invitation
02. Keep the fire burning
03. We are not alone
04. The son will come
05. You are the reason
06. Fruit of love
07. We will go
08. I will belong to you
09. The way
10. The gate
11. Focus
Line-up:
Christian Liljegren [Divinefire, ex. Narnia] – Vocals
Torbjörn Weinesjö [Veni Domine] – Guitar
Simeon Liljegren [Modest Attraction] – Bass
Olov Andersson [Grand Stand] – Keyboards
Thomas Weinesjö [Veni Domine, Saviour Machine] – Drums