Recensione: Following Mournful Fate
Nati verso la fine del 2003, i milanesi Lacus Mortis registrano un primo demo all’inizio del 2004 intitolato “Tragedies Behind Us”. Passano due anni e, in seguito all’iniziale split con il chitarrista Dani V, si susseguono alcuni musicisti senza che la band riesca a trovare il giusto sostituto e alla fine si decide di registrare questo nuovo “Following Mournful Fate” con due guest musicians: Claudio Pirro alle chitarre e Daniel Botti dei Node alle backing vocals.
Otto tracce per questo demo, la cui durata non è comunque paragonabile a un disco intero, dato che la loro durata singola è in genere inferiore ai quattro minuti.
Il genere proposto è un buon black con inserti sinfonici e qualche strizzata d’occhio alle atmosfere e alle tastiere dei primi Cradle of Filth (in particolare nel caso della sesta “Lunacy Anthem”) da una parte, ma anche alle sfuriate di velocità e tecnica tipiche dei Marduk di “Panzer Division” dall’altra (per esempio nel finale di “Prayer for Fire”, ma in generale un po’ su tutto il disco). In realtà la sensazione è che il gruppo non avrebbe problemi a realizzare composizioni più lunghe, se solo volesse, e che questo disco sia composto di canzoni brevi solo per permettere all’ascoltatore un rapido excursus su quelle che sono le capacità della band. Obiettivo centrato in pieno, oserei dire, dato che le otto tracce di questo platter sono varie e ci danno una panoramica completa di quello che questi ragazzi sanno fare.
E sarebbe un peccato se rimanessero senza contratto ancora a lungo.
I Lacus Mortis dimostrano infatti di avere già una certa esperienza, di aver affinato il songwriting e di avere un orecchio più che discreto per gli arrangiamenti. Tutti elementi che, uniti alla bontà delle canzoni, sopperiscono in maniera piuttosto netta alla forse non spiccata originalità della loro proposta musicale.
Dal punto di vista della produzione, si tratta di un demo realizzato però al livello di una qualsiasi uscita discografica, non avendo nulla da invidiare riguardo a mix degli strumenti e resa dei vari elementi.
Per concludere, questo secondo demo dei Lacus Mortis dimostra una grande maturità e come il gruppo sia, a mio avviso, ormai pronto all’esordio discografico. Le capacità ci sono tutte, ora mancherebbe solo una firma.
Tracklist:
01 Preludio
02 Nella Culla del Vento
03 Darkened Sun
04 Purgatorial Victim
05 Following Mournful Fate
06 Lunacy Anthem
07 Prayer for Fire
08 Lacus Mortis
Alex “Engash-Krul” Calvi