Recensione: For All Tid
Recensione un po’ atipica questa di “For All Tid”. Atipica perchè in pratica mi ritrovo tra le mani due dischi e mezzo.
“For All Tid”, primo full lenght dei Dimmu Borgir, viene pubblicato per la prima volta nel 1994 dalla No Colour Records, la copertina era in bianco e nero e il disco era composto solo dalle prime nove tracce annoverate in fondo a questa recensione.
Il disco fu un successo e catapultò i Dimmu Borgir nel novero dei gruppi più interessanti del panorama black e venne presto esaurito. Per questo motivo nel 1998 “For All Tid” viene ristampato presso la Nuclear Blast, la copertina questa volta era però a colori e il disco conteneva due bonus track aggiuntive delle quattro che componevano il loro 7″ Ep di debutto intitolato “Inn I Evighetens Morke”.
Dopo qualche accenno storico passiamo a parlare del disco dal punto di vista musicale. Per prima cosa si può certamente dire che la qualità della registrazione non è certamente all’altezza di un Peter Tagtren a caso. Nonostante la ristampa presso la Nuclear Blast abbia smussato e in alcuni casi anche eliminato gran parte delle imperfezioni della prima edizione, si sente comunque il classico rumore di fondo. Questo particolare però non è del tutto una pecca, “For All Tid” infatti non è il primo e penso che non sarà neanche l’ultimo disco di Black Metal che riesce ad acquisire un maggiore fascino, una maggiore atmosfera dei brani proprio grazie a una produzione non di primo livello.
Gli elementi tipici del sound dei Borgir ci sono già tutti e si sentono, le partiture sinfoniche, le chitarre e la batteria macinaossa. Anche se sul primo disco la batteria era affidata a Shagrath e il futuro batterista Tjodalv suonava la chitarra, ma questo ci fa solo capire quanto siano versatili e professionali questi musicisti. Anche la voce pulita fa subito la sua comparsa ad arricchire la proposta del gruppo.
In conclusione si può tranquillamente affermare che il primo disco dei Dimmu Borgir contiene in embrione tutti gli elementi poi diventati tipici della loro musica. Al contempo però ha una freschezza poi in parte persa e quando uscì portò una ventata di novità nel panorama black facendo dei Borgir uno dei gruppi di riferimento nel genere.
Tracklist:
01 Det nye riket 4:52
02 Under korpens vinger 5:47
03 Over bieknede blåner till dommedag 3:56
04 Stien 1:55
05 Glittertind 5:01
06 För all tid 5:32
07 Hunnerkongens sorgsvarte ferd over steppene 3:14
08 Raabjorn speiler draugheims skodde 4:51
09 Den glemte sannhets herskar 6:03
10 Inn I Evighetens Morke (Part. I) bonus 4:25
11 Inn I Evighetens Morke (Part. II) bonus 1:58
Alex “Engash-Krul” Calvi