Recensione: …For The Remained Time
Premessa dovuta. L’album qui recensito risale al 2001. Nonostante questo, la Metal Fortress Entertainment ha deciso di pubblicare solo ora il materiale, senza peraltro il pieno consenso della band. Da qui la decisione di pubblicare la recensione tra le nuove uscite.
Detto questo, passiamo al lavoro. Fin dai loro primi passi considero i Rising Moon una delle band italiane di punta, e questo lavoro, ad annusarlo bene, sa maledettamente di conferma. Procedere intersecando continuamente un preciso immaginario con le scelte stilistiche ha permesso loro di trovare una via interessante all’interno di un filone, lo Swedish Death, che a volte sembra arrivato al capolinea. In Italia abbiamo altri acts che si muovono con una certa scioltezza in questo genere, ma la formazione a due che stiamo qui recensendo è una spanna sopra tutti.
Non è certo una passeggiata seguire lo sviluppo dei brani, data la loro estrema mobilità: il gruppo non punta mai su un solo aspetto della propria musica, ma cerca di dare giusto spazio a violenza, atmosfera, ricerca, in un continuo inseguirsi di influenze e sperimentazioni che trova come risultato un album eccezionale. Così che brani dall’attacco prevedibile come “Deep Circle” riescono a svilupparsi e distinguersi in maniera sempre originale: progressioni o armonizzazioni nel riffing, uso di vocalizzi particolari, aperture melodiche… gli strumenti sono i soliti noti, ma l’utilizzo è qualitativamente irraggiungibile per chi non ha la capacità compositiva dei Rising Moon.
Alcune soluzioni in un primo tempo suoneranno strane, forse sgradevoli, a chi non ha già familiarità con la band: si prendano ad esempio le particolari voci in pulito della title-track. In realtà bastano pochi ascolti per superare lo scoglio dell’aspettativa di genere e per entrare nel micro-mondo che il gruppo si è costruito con un lavoro dietro l’altro. Sono infatti riusciti a creare un proprio sound, inconfondibile e fatto di precisi elementi, rendendo ogni canzone pregna della loro personalità. E’ un processo che passa dalla scelta dei suoni, dagli effetti sulle voci, e ovviamente dall’approccio compositivo.
Non occorre tuttavia essere dei fan di vecchia data per apprezzare l’ottimo …For The Remained Time: banalizzando, si tratta di ottimo Swedish Death dai tempi medio-veloci, costruito su melodie mai scontate e ricco di citazioni ai primi At The Gates. Riassumere in una riga la ricchezza del lavoro è indubbiamente un’operazione inopportuna, ma è il mio modo per garantirvi l’assoluta futilità di qualsiasi descrizione o giudizio in parole di fronte a un album così completo.
Non mi resta che sperare il meglio per …For The Remained Time, piccolo gioiellino che, nonostante la pubblicazione tardiva, non sa certo di vecchio. Sono sinceramente convinto che i Rising Moon non abbiano nulla da temere dalla concorrenza al di fuori dell’Italia, e il contratto con la Metal Fortress Entertainment sarà, mi auguro, la spinta che gli serve per contaminare con la propria bravura una scena sempre più stagnante, anche a livello internazionale.
Matteo Bovio
Tracklist
01. Dialoque °99
02. Human Destroy
03. Paranoiac Walk
04. …For The Remained Time
05. Deep Circle
06. Mr Design
07. Something Is About To Happen
08. Soundblair
09. Micro-fitting
10. Yellow Dissonance
11. Alaska Experiment
12. Hate From Heaven