Recensione: For Whose Advantage?
Quello che è uscito dalla Bay Area non poteva non influenzare altri continenti che, sebbene impossibilitati dal raggiungere i livelli qualitativi delle storiche band americane, hanno saputo lasciare al tempo dischi di una certa rilevanza in campo thrash metal.
Lasciando volontariamente da parte tutta la scena europea di matrice teutonica si potrebbero citare a livello globale gli australiani Mortal Sin di Face of Despair, gli svizzeri Coroner di Mental Vortex, i nostrani Extrema di Tension at the Seams, i britannici Acid Reign di Obnoxious, i polacchi Turbo di Dead End e, non ultimi appunto, i britannici Xentrix che con For Whose Advantage? confezionarono un prodotto a lungo ricercato e ristampato di recente, proprio perché la sua qualità si è rivelata con lo scorrere del tempo.
Autore di uno dei pochi dischi in grado di sostenere un faccia a faccia con i masterpiece californiani senza dover patire particolari timori reverenziali, il combo britannico mostra un proprio lato vincente soprattutto nell’esecuzione di ritmiche ricercate all’inverosimile e di grande gusto, pari o di poco inferiore a quei comparti che hanno definito stilemi dai più presi a riferimento in fase di composizione, diventando di fatto dei punti cardine cui ispirarsi nelle produzioni.
Tantissimi lo hanno fatto, ma si era talmente assuefatti che la maggior parte delle band sapeva ormai di patetico o di scontato. Gli Xentrix hanno saputo andare quel poco oltre e per questo ora sono degni di essere ricordati, in quanto fondamentali per comprendere l’importanza del riflesso che questo genere così avvincente è riuscito a trasmettere a livello globale. Anche l’Inghilterra quindi può vantare la presenza di una band importante e capace di sviluppare trame potenti, veloci e coinvolgenti che hanno lasciato il segno.
Nel dettaglio è quindi possibile, a grandi linee, associare questo full-length alle correnti influenzanti la scena californiana piuttosto che quella newyorkese (quali, per esempio, le produzioni di Anthrax e Nuclear Assault, in quanto le combinazioni hardcore miscelate in questo For Whose Advantage? non sono preponderanti). I brani sono un susseguirsi di riff serrati, senza respiro, addizionati a interessanti assoli e a quella giusta velocità di esecuzione che si poneva tra il mid tempo e le iniezioni speed che scatenavano headbanging e stage diving.
Un semi-masterpiece del thrash metal che varebbe davvero la pena di annoverare nella propria discografia.
Nicola “nik76” Furlan
Tracklist:
01 Questions
02 For Whose Advantage?
03 The Human Condition
04 False Ideals
05 The Bitter End
06 New Beginnings
07 Desperate Remedies
08 Kept in the Dark
09 Black Embrace
10 Running White Faced City Boy