Recensione: Forbidden Tales
I californiani Seizure, giovane gruppo formatosi nel 2017 e giunto col qui presente “Forbidden Tales” al secondo album autoprodotto, sono stati portati alla mia attenzione poco tempo fa ed hanno catturato fin da subito la mia attenzione grazie a loro ottimo thrash metal da vecchia scuola, sporcato quando serve da elementi più accostabili a certo power/speed europeo. Il risultato è un metallo vorticoso, propositivo ed insistente che affianca a frustate di tutto rispetto melodie secche e sferzanti, condendo il tutto con un immaginario fantasy che dona un profumo inaspettato alle composizioni. Esempio emblematico – ma non necessariamente totalizzante – dell’opera dei nostri è l’ottima “Banish into Fable”, la cui trama sonora si screzia di echi neanche troppo velati dei bardi di Krefeld nel periodo “Tales from the Twilight World”. I nostri, comunque, non mancano di rimarcare la loro appartenenza al genere dispensando scudisciate ruvide e taglienti, tipicamente thrash, per tutta la mezz’ora di questo “Forbidden Tales”; ciò mantiene il tiro del lavoro bello alto, anche se non mancano episodi in cui i ritmi si abbassano indulgendo in movenze più simili al classico heavy (si vedano, ad esempio, “Potion Seller” o la conclusiva “Sorcerer’s Apprentice” e il suo finale trionfale). Come si scriveva poc’anzi, nonostante i riff serrati che, ad esempio, caratterizzano brani come la furente “Images in the Tea Leaves”, la melodia non manca mai nel lavoro del quartetto, ma anziché addolcire le tracce svuotandole della loro carica propulsiva le screzia con profumi di volta in volta enfatici, maligni, battaglieri e isterici. Vista la qualità esibita in questo “Forbidden Tales” mi sbilancio dicendo che i Seizure sono un gruppo da tenere d’occhio per il futuro, oltre che un ascolto consigliatissimo agli amanti dello speed/thrash focoso ma non privo di una melodia di fondo.