Recensione: Force Of Nature
N.O.W. è un progetto musicale che fa capo a Alec Mendonça, bassista-cantante brasiliano la cui passione per la musica rock nacque, a quanto pare, alla tenera età di sei anni quando qualcuno – si presume un genitore che sapeva davvero come educare i propri figli – fece ascoltare al tenero frugoletto il debut album dei Boston insieme ad alcune imprescindibili canzoni dei Fab Four di Liverpool.
La carriera di Alex si concretizzò con un solo album di buon successo radiofonico in patria, dopodiché il musicista si è allontanò, per motivi familiari, dal mondo della musica.
Qualche tempo fa Mendonça ha però stretto un’alleanza artistica con il tastierista Jean Barros ed altri musicisti, dando così vita ai N.O.W..
Le canzoni realizzate, però, necessitavano di un’interpretazione vocale che riuscisse a farle decollare, e così ad aggiungere quel “quid” che evidentemente il band-leader cercava è giunto Philip Bardowell, il ben noto singer di hard e melodic rock che conosciamo per varie collaborazioni, tra le quali Ace Frehley, Unruly Child (in “UCIII” del 2003) e, di recente, Places Of Power (insieme all’ex Foreigner ed ex Shadow King Bruce Turgon).
Il frutto di questa collaborazione viene alla luce su questo full-lenght, uscito per la Escape ed intitolato “Force Of Nature”, che ci propone un gradevole florilegio di ben eseguiti brani di stampo AOR. Il disco vive su di un’omogenea suddivisione tra rocker trascinanti a tracce di matrice soft-rock, a testimoniare una raffinata capacità di songwriting che ha, proprio nella voce espressiva, a tratti graffiante, spesso sofferta di Philip Bardowell, un elemento decisivo per risultare gradito agli appassionati di questo genere.
Ne sono esempi tra i migliori del lotto la tesa e drammatica “Midnight Call”, ornata da ricami di chitarra latina e di chitarra elettrica solista, e che rimanda sia ad alcune cose degli ultimi Unruly Child che agli Asia (era John Payne), l’accattivante rocker “No Time 4 Goodbyes”, che ci porta dalle parti dei Foreigner e degli stessi Places Of Power, l’high-tech AOR screziato di venature hard “Can’t Make It”, contraddistinto da un ritornello cantato con voce intensa ed un po’ dolente.
Sempre la voce melodrammatica del singer è in primo piano in “You”, che parte come una ballata pianistica per poi evolversi in una lunga fuga vocale/strumentale, nonché della incalzante e teatrale “Once That Feeling Comes Again”, che denota l’influenza – verosimilmente ben più determinante, nell’ispirazione di Mendonça, di quella dei Boston che lo impressionarono da bambino – di Survivor e Pride Of Lions.
I N.O.W. in conclusione, hanno realizzato, con “Force of Nature”, il classico album che non cambierà la storia della musica, ma che sicuramente è in grado di far passare un’oretta piacevole a coloro che amano il melodic rock.
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Line up:
Alec Mendonça – Basso e voce
Philip Bardowell – Voce
Carlos Ivan – Chitarra ritmica
Caio de Carvalho – Chitarra solista
Jean Barros – Tastiere e programmazione
Erik Leal – Batteria
Special guest: Imre Daun – Batteria
Tracklist:
01. Can’t Make It
02. Listen To Your Heart
03. Lonely Soul
04. Once That Feeling Comes Again
05. You
06. Idol’s Grace
07. Peace Of Mind
08. Long Hard Way
09. Hail Mary
10. I’m Free
11. Midnight Cal
12. No Time 4 Goodbyes