Recensione: Forces Remain

Di Roberto Gallerani - 13 Novembre 2008 - 0:00
Forces Remain
Band: Custard
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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69

Fondati nel lontano 1987, i tedeschi Custard si ripresentano sulle scena dopo tre anni dall’ultimo album con questo Forces Remain, un disco con pochi fronzoli, tanto power e tanto heavy! Si perché a questi ragazzi interessa poco apparire o impreziosire i loro brani con ricercate melodie o  con raffinate esibizioni di tecnica; ciò che a loro interessa maggiormente è suonare heavy metal, andare veloci quando serve, comporre riff schiacciasassi, proporre chorus da stadio e sprigionare tutta la loro energia. Forces Remain quindi, nella sua ora di durata, ci riporta indietro nel tempo, quando un bell’acuto anche grezzo o riff di chitarra senza bisogna di cori e tastiere altisonanti bastavano per fare muovere la testa ed emozionarsi!

Siamo quindi di fronte a un album true, dove in primo piano ci sono le chitarre di Resinek e Reichart, le quali compiono un ottimo lavoro dall’inizio alla fine, un lavoro caratterizzato dai già citati riff granitici che spesso sfociano nel thrash, e da assoli essenziali, mai eccessivi.
Non male anche il cantato di Strasser, dotato di certo di un’ottima estensione, ma che forse si concentra troppo nel trovare l’acuto sensazionale, mettendo in secondo piano il colore della voce, penalizzando quindi la parte interpretativa ed espressiva che un cantante deve ricoprire. Nel complesso comunque una buona prova. Chiude la band il bassista Marquardt.
Un appunto va fatto invece alla produzione, a mio avviso non eccelsa: d’accordo che si vuol mantenere uno spirito anni ’80, ma capita spesso di aver la sensazione che gli strumenti non siano tra loro ben amalgamati, a discapito quindi del suono complessivo della band.

L’album, come detto in apertura, spazia al suo interno da pezzi veloci di matrice power (che rimane la loro caratteristica predominante) a mid tempos e cavalcate heavy. Lungo questo percorso si ha il piacere di scoprire brani validi e riusciti, che incarnano alla perfezione il concetto di metal dei Custard risultando comunque freschi ed avvincenti; è il caso di The Dragonslayer, brano posto in apertura e che riesce nell’intento di aprire le danze in modo energico grazie alla sua velocità e al chorus trascinante, Creature che cattura grazie al suo potente incedere nella strofa in stile Judas Priest e alla bellissima parte di assoli di chitarra, e Heavens Strikes, veloce e condita da ottimi stop and go che aumentano l’energia del pezzo. Buona, seppur banale, Warcraft, grazie a un ottimo chorus.
Capita anche purtroppo di incappare in momenti deboli, con brani poco ispirati che fanno diminuire l’attenzione dell’ascoltatore, come nel caso di Poke the Flames e Angel of Sorrow, brani che mancano di mordente, con riff deboli e poco incisivi e melodie vocali non azzeccate. Così come nel lento Kind Of Peace, nel quale la mancanza della capacità interpretativa, già segnalata precedentemente, della voce penalizza fortemente un brano che già di per se ha poco da dire.

In sostanza l’album è piacevole da ascoltare, con momenti di esaltante heavy/power metal vecchio stile! Tutto questo viene penalizzato purtroppo da una produzione che non conferisce ai brani quella giusta amalgama che meriterebbero. Vi sono brani poco ispirati che si alternano ad altri decisamente più piacevoli. Nel complesso comunque la sensazione finale è più che positiva, ed è certo che un album così sarà apprezzato da chi ha voglia di un tuffo nel passato o da chi ha bisogna di una sana carica di energia: in questo caso, Forces Remain ne è pieno!

Tracklist:
1. Ancient Views (Intro)
2. The Dragonslayer * MySpace *
3. Creature * MySpace *
4. Heaven Strikes
5. Poke The Flames
6. Enter The World
7. Warcraft
8. Kind Of Peace
9. Angel Of Sorrow
10. Final Stand
11. For The Cross
12. God Of Storm
13. Forces Remain (Outtro)

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