Recensione: Formula for Anarchy
Ecco che ritornano i Nuclear, band che seppur non abbia mai fatto album d’eccelsa fattura, ha però dato prova di saper comporre un thrash metal arrabbiato e tagliente, ma anche grezzo e ignorante al punto giusto. Le aspettative per questo platter erano buone, infatti i thrasher cileni sono freschi di contratto con la ‘Candlelight Records’, e la copertina di Formula For Anarchy è invitante quanto bella, ed’è perfetta per darci un’idea di quello che sarà l’album.
I 28 minuti di durata del disco passano piacevoli e trascinanti, riuscendo a darci la giusta dose di furiosa violenza thrash e lasciandoci una buona impressione ad’ogni ascolto. Quello che è impossibile non cogliere, fin dai primissimi minuti, è uno stile chiaramente slayeriano, riconoscibile non solo dai riff ma anche dalla voce di ‘Matías Leonicio’ che ricorda vagamente quella di ‘Tom Araya’ nei primi album. Il songwriting generale è buono e non cambia per tutte le 10 tracce, infatti esse sono tutte veloci e mai troppo lunghe (nessuna canzone supera i 5 minuti) e non concedono mai uno stacco in pulito o un secondo di quiete. Nel complesso mantengono l’album su uno standard qualitativo soddisfacente, sebbene il platter risulti essere leggermente monocorde.
Tra le migliori canzoni del lotto abbiamo ‘SelfRighteous Hypocrites’ ( scelta anche come singolo e video ufficiale), ‘ Killing Spree’, che oltre ad essere molto coinvolgente, stupisce per il suo buon assolo di chitarra. La produzione non è perfetta, ma superiore a quelle dei precedenti album, e dona una patinura ‘oldschool’ che s’intona ottimamente al tipo di genere proposto dai Nuclear.
In conclusione, il platter si presenta onesto e coerente con se stesso, non mostrando particolari cambiamenti ai lavori passati, ma migliorandone la qualità. Per questo ‘Formula For Anarchy’ supera la sufficienza, e dona alla band buone prospettive per il suo futuro.