Recensione: Forsaken
Sulla scia dell’ottimo ed omonimo esordio, rilasciato nell’estate del 2014, tornano a ruggire i power Metallers nostrani Noveria. La band si ripresenta sul mercato sul finire del 2016 pubblicando, sempre sotto l’egida protettrice di Scarlet Records, il secondo lavoro della propria carriera, dal titolo “Forsaken”.
Presentato da un artwork di buon impatto e dal sapore fantascientifico, questo disco segna l’esordio ufficiale con il gruppo del tastierista belga Julien Spreutels, già visto alla corte di altre realtà power come Ethernity e Magic Kingdom, chiamato per l’arduo compito di sostituire il ben noto Emanuele Casali (DGM, Astra).
Musicalmente l’album segue le orme del precedente e, più in generale, gli standard tipici del genere, affidando i primi istanti alla breve ed intensa “Lost” intro dai toni plumbei e crepuscolari, in cui a dominare sono proprio le tastiere di Spreutels, abile nel creare un tappeto sonoro suggestivo e dalle marcate atmosfere teatrali, le quali subito dopo sconfinano nella più diretta e massiccia “Shock”. Una traccia del genere non lascia dubbi sulla direzione musicale che i Noveria intendono intraprendere nel corso dell’album, assestandosi su decisi sentieri power di chiara derivazione americana. Mescolando sapientemente potenza e melodia, i nostri confezionano un’opener ottimamente eseguita e contraddistinta da un convincente schema melodico, curato in prima linea dall’ottimo operato svolto dal bravo Francesco Corigliano, vocalist in possesso di una timbrica acuta e corposa, perfettamente amalgamata nel contesto di un brano ben strutturato e caratterizzato da un refrain epico ed orecchiabile.
La cibernetica “Denial” conferma la bontà del songwriting proposto dal gruppo tricolore, il quale riesce a sprigionare una notevole potenza grazie anche all’ottimo lavoro di produzione, curato ancora una volta dall’onnipresente Simone Mularoni (chitarrista dei DGM).
Un velo di dolce drammaticità caratterizza l’essenza della seguente “When Everything Falls”, arricchita dalla presenza della suadente voce della bella Kate Nord, la quale affianca perfettamente la voce del singer, dando vita ad una suggestiva interpretazione e aumentando la carica emotiva che pervade l’anima di un brano atmosferico ed intimista.
L’ombra degli statunitensi Symphony X (per la verità già presente in altri frangenti dell’opera), torna a palesarsi nella più oscura e granitica “Hatred”, dominata ancora una volta dall’ugola del bravo cantante, il quale emerge in modo significativo anche nella potente “If Only”, ennesima sfuriata power, gestita sempre in perfetto equilibrio fra melodia e potenza.
Pochi minuti dopo, la breve ed introspettiva “Isolate”, rappresenta un nuovo intenso momento strumentale, che fa da preludio alla devastante “(W)hole”, presentata dalla band come primo singolo del disco e promossa da un video essenziale e ben realizzato.
A dominare la situazione, in questo caso, sono le tastiere del già citato Spreutels e le chitarre di Francesco Mattei, le quali ingaggiano un entusiasmante duello solistico in un break strumentale d’impatto e di ottima fattura.
La seguente “Regrets” resta ancorata ad un power sostenuto ed elegante, permettendo al gruppo di proseguire a testa alta nelle note della successiva “Utopia”, contraddistinta da un’ottima prova dei singoli musicisti e da uno schema compositivo ormai collaudato.
Le ultime fasi dell’opera sono scandite dall’atmosferica e piacevole “Acceptance”, che anticipa la lunga e melodica “Archangel”, episodio in grado di offrire qualche spunto inedito ed inaspettato nel sound dei Noveria.
“Forsaken” rappresenta quindi la naturale evoluzione degli italiani Noveria, un disco abbastanza personale e composto con gusto, suonato da musicisti esperti e capaci di imprigionare l’essenza della musica nelle innumerevoli atmosfere generate da questo full-length.