Recensione: Fragile Equality

Di Roberto Gallerani - 26 Ottobre 2008 - 0:00
Fragile Equality
Band: Almah
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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82

Edu Falaschi è senza dubbio un cantante carismatico e dalle grandi qualità canore. Nel corso degli anni ha consolidato la sua fama grazie alla sua permanenza nella nota band brasiliana Angra, nonostante le numerose critiche per le sue performance live. Forse proprio queste critiche, oltre alla sua ispirazione quale artista e musicista, lo hanno spinto un paio d’anni fa ad intraprendere la carriera solista, dando vita agli Almah. Dopo il debutto omonimo targato 2007, il vocalist brasiliano si ripresenta con la sua band con questo nuovo Fragile Equality. Un album dove cresce la personalità di tutto il gruppo e dove Edu libera alla sua vena compositiva che, come vedremo in seguito, la reputo decisamente ispirata.

Il sound è power di gran classe, condito da leggere orchestrazioni, melodico, ma che non perde mai di vista quell’aggressività che forse era mancata nel loro esordio. Passaggi prog, dolci sinfonie, assoli di basso e repentini cambi di ritmo sono la miscela di un album che subito dal primo ascolto sa farsi apprezzare e che nel tempo offre sempre qualcosa in più da scoprire! La nota più lieta la si ritrova nella prova vocale dello stesso Falaschi: essendo la mente degli Almah, le linee vocali sono perfette per la sua voce, la quale si amalgama perfettamente con il suono di tutta la band; come risultato si ha un Edu in grado di esprimere al massimo tutte le potenzialità delle sue corde vocali: espressività, interpretazione ed estensione.
I musicisti sono di valore assoluto: il bassista Felipe Andreoli, Marcelo Barbosa e Paulo Schroeber alle chitarre e Marcelo Moreira alla batteria.

L’apertura delle danze è affidato a Birds Of Prey, un brano veloce e aggressivo, dove subito gli Almah sono autori di una prova maiuscola; un pezzo senza cali, privo di sosta, tirato dall’inizio alla fine. Si continua con Beyond Tomorrow, song resa ancora più pregevole da cori e orchestrazioni appena accennate che si innalzano sullo sfondo di quest’altro splendido brano! Grande è il chorus, veloce e melodico al punto giusto.
Altra perla è la seguente Magic Flame, brano anche questo totalmente power oriented e che presenta un chorus trascinante e pieno di pathos! Ottimo anche il break centrale dove i nostri mettono in mostra una tecnica di prima classe (come era ovvio aspettarsi). Già queste tre tracce valgono l’acquisto dell’album, tre chicche di power suonato come si deve e impreziosite dalla voce di Edu in grande spolvero.
Si rallentano i ritmi con la lenta e un po’ troppo canonica ma di sicuro effetto All I Am mentre mi ha colpito in particolar modo You’ll Understand, dove gli Almah si spostano su lidi prog in stile Symphony X con risultati eccellenti! Splendida (e potente!) infatti è la parte strumentale dove la band si alterna con violini, alla quale segue un assolo di basso. I nostri dimostrano anche si saper variare la loro proposta, sia con questo pezzo, che con Invisibile Cage, dal sapore rock, una semi ballad che si ascolta volentieri, grazie soprattutto all’ottimo assolo di chitarra nella parte centrale. Si cambia ancora registro con la title-track, con la quale si approda su lidi al limite dello speed thrash e con Falaschi che sfrutta dei registri più bassi del solito, con un risultato che spiazza ma convince.
Torn forse è il pezzo meno ispirato dell’album al quale segue il secondo lento dell’intero lavoro, ovvero Shade Of My Soul, brano delicato che cresce a ridosso del chorus nel quale sfocia in tutta la sua dolcezza. Meaningless World chiude il disco, e lo fa nel migliore dei modi! Brano potente, che si apre con una sinfonia di rhapsodiana memoria, per poi rimanere su un power tiratissimo ma che non disdegna passaggi prog.

C’è poco da dire, in un anno come questo 2008 nel quale il power ha raccolto ben poche soddisfazioni, questo Fragile Equality porta una bella boccata d’ossigeno! Pur non essendo rivoluzionario e aggrappandosi molto agli schemi del genere, gli Almah han saputo comporre un album dinamico e avvincente, contenente brani di ottima fattura e che, ci scommetto, godranno anche di una buona longevità. La mia sensazione è quella che Edu e compagnia si siano divertiti a scrivere questo lavoro, dalle note traspare la loro voglia di scrivere musica, bella musica. Beh, obbiettivo centrato! Senza tanti giri di parole, assolutamente consigliato!

Roberto “Van Helsing” Gallerani

Tracklist:
1. Birds Of Prey * MySpace *
2. Beyond Tomorrow
3. Magic Flame
4. All I Am
5. You’ll Understand * MySpace *
6. Invisible Cage
7. Fragile Equality
8. Torn
9. Shade Of My Soul
10. Meaningless World

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