Recensione: Frequency
E’ stata dura ma finalmente ce l’hanno fatta. Ben cinque anni ci sono infatti voluti agli IQ, vero e proprio baluardo del neo progressive rock inglese, per dare alla luce il successore dell’ottimo Dark Matter, pubblicato nel 2004. Cinque anni costellati da continui problemi, interruzioni, infortuni di vario genere (ultimo dei quali quello che ha bloccato per un po’ di tempo il cantante Peter Nicholls poco prima dell’inizio delle registrazioni) e soprattutto innumerevoli cambiamenti di line-up che hanno per varie volte in breve tempo cambiato il volto del gruppo: inizialmente l’abbandono nel 2005 del batterista Paul “Cookie” Cook (deciso a lasciare il music business per rifugiarsi in una remota parte della Scozia) sostituito per l’occasione da Andy Edwards (già all’opera con i Frost*). Nel 2007 è il tastierista e membro fondatore Martin Orford a lasciare (che già da qualche tempo era in rotta con il resto della band, come ci ha confermato lo stesso Mike Holmes in sede di intervista), repentinamente rimpiazzato da Mark Westworth dei Darwin’s Radio. Infine la partenza dello stesso Andy Edwards verso la fine del 2008 ad album già registrato, che ha portato al rientro nel gruppo (per quanto tempo ancora non si sa) dello storico batterista Paul Cook. Dopo tutte queste peripezie però gli IQ ce l’hanno fatta e tornano ora sul mercato con un nuovo full length, il decimo di una carriera ormai trentennale (la band si è formata infatti nel 1981), intitolato Frequency e pubblicato nel mese di Maggio 2009 dalla Inside Out Music.
Malgrado la realizzazione del disco sia stata condizionata da numerosi problemi e ritardi, c’è da dire che il risultato ottenuto si dimostra comunque più che ottimo. Minimi sono i cambiamenti a livello stilistico rispetto al precedente Dark Matter: questo Frequency infatti rimane sempre ancorato a sonorità neo progressive rock suonate con classe, dalle moderate influenze Genesis che fanno capolino ogni tanto all’interno delle composizioni e dalle atmosfere sognanti e particolarmente avvincenti. Accanto al chitarrista nonché leader e principale compositore del gruppo Mike Holmes troviamo per l’ennesima volta un grande Pete Nicholls dietro al microfono, in grado di conferire con la propria splendida voce un valore aggiunto alle composizioni. Ottimo il lavoro svolto dalla sezione ritmica, composta dallo storico bassista John Jowitt e dal batterista Andy Edwards, mentre alle tastiere al posto del defezionario Martin Orford troviamo il nuovo entrato Mark Westworth (Darwin’s Radio). Sette sono le tracce che formano questo Frequency per una durata complessiva che non supera i sessantuno minuti. Davvero ottima la qualità di tutte le canzoni proposte: le composizioni sono infatti accattivanti e scorrevoli, compatte e mai prolisse anche quando il minutaggio è piuttosto alto. Ad aprire il disco tocca alla titletrack Frequency, brano di otto minuti e mezzo incentrato su atmosfere oscure e minacciose, con le trame vocali di Pete Nicholls a farla da padrone. La successiva Life Support si sposta invece su binari più malinconici e struggenti: introdotta inizialmente da un leggero pianoforte, la canzone si snoda nella seconda parte in una lunga sezione strumentale in cui i liquidi assoli di chitarra di Mike Holmes si intrecciano con le candide parti di tastiera e sintetizzatori eseguite magnificamente da Mark Westworth. Con Stronger than Friction ci lanciamo invece su sonorità più serene e spensierate, mentre la seguente One Fatal Mistake è una ballad tanto diretta quanto avvincente e affascinante. Molto interessante anche la lunga The Province, pezzo giocato sulla continua alternanza tra strofe melodiche e suadenti e lunghe sfuriate energiche e potenti, mentre la conclusiva Closer, dalle continue influenze Marillion, si segnala per delle ottime melodie e per una prestazione vocale ancora una volta sopra alle righe. Ottima la produzione, curata direttamente da Mike Holmes, che risulta molto pulita e ottimale sotto ogni punto di vista.
In definitiva ci troviamo davanti a un lavoro davvero ben composto e suonato egregiamente, forse non un capolavoro del genere ma comunque un disco che si lascia ascoltare a lungo e che è capace di mostrare il meglio di sé solo dopo numerosi attenti ascolti. Tutte le tracce si attestano su ottimi livelli qualitativi, senza clamorosi cali e senza intoppi, nonostante il minutaggio delle canzoni sia mediamente abbastanza elevato. Un ottimo lavoro quindi, nella speranza che la band riesca a trovare finalmente la giusta stabilità in termini di line up così da non dover aspettare altri cinque anni per poter ascoltare il prossimo full length.
Lorenzo “KaiHansen85” Bacega
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Tracklist:
01. Frequency
02. Life Support
03. Stronger than Friction
04. One Fatal Mistake
05. Ryker Skies
06. The Province
07. Closer
Lineup:
Mike Holmes – Guitars
Pete Nicholls – Vocals
John Jowitt – Bass
Andy Edwards – Drums
Mark Westworth – Keyboards