Recensione: From Ashes and Dust
Con questo “From Ashes & Dust” gli slovacchi Galadriel giungono a loro quarto lavoro, il secondo prodotto dalla conterranea Metal Age Production.
La band formata da Dodo Ďatel’ (voce e basso), Soňa “Witch” Kozáková (voce), Tomax Gabris (chitarra), L’umbomír J.S.K. Kozák (tastiera) e Dr. Victor (batteria), si dedica ad un originale epic dark doom metal molto d’atmosfera. Il cd presenta un ottimo artwork e dei suoni pressoché perfetti.
L’opener “Thorns” fa subito capire su che linea proseguirà tutto il cd. Le chitarre e la tastiera riempiono il sound in maniera indescrivibile mentre la voce rauca e molto originale di Dodo Ďatel’ si adatta perfettamente all’atmosfera cupa e a tratti orrorifica che pervade tutta la canzone. È un continuo susseguirsi di parti molto veloci e possenti e di parti lente gotiche e molto riflessive; questo fa sì che l’ascoltatore rimanga attento per tutta la durata del brano e provi emozioni differenti a seconda della parte che sta ascoltando.
La titletrack “From Ashes & Dust” inizia con una breve parte narrata per poi proseguire con un ritmo di doppia cassa martellante e alquanto potente. In questo brano è presente anche la voce di Soňa, che affianca quella di Dodo, che rimane comunque quella predominante. Il brano è molto complesso ma senza eccessivi virtuosismi; da segnalare la parte in cui intraprendono una sfida di assoli sia la tastiera che la chitarra. La voce femminile molto bella e suadente, calda e a tratti cantilenante senza però scadere mai in stonature, si intona perfettamente con il cantato growl maschile.
La seguente “Strong One Against The Storm” è un brano decisamente più lento dei precedenti, costruito perfettamente per la voce di Soňa che interpreta magistralmente la parte di incantatrice con una voce sempre cantilenante e molto affascinante. L’ingresso della voce maschile corrisponde con l’aumentare del ritmo della canzone con chitarre e tastiera che si inseguono al ritmo frenetico della batteria; questo brano è molto vicino agli stilemi del gothic classico con puntate verso il death metal melodico. Verso la fine della canzone ci sono alcuni secondi in cui si sentono versi di gabbiani che stanno a significare la fine della tempesta promessa nel titolo; il brano poi riprende con toni più pacati e con la voce di Soňa che fa da tappeto sonoro per il vocalist maschile.
Il cd prosegue con “Dark Erotica” che inizia con alcune frasi sussurrate da una voce maschile, che creano un atmosfera alquanto inquietante, atmosfera che si protrae per tutta la canzone grazie ad un particolare suono di tastiera che ricorda molto da vicino quello di un clavicembalo e soprattutto alla voce lacerante di Dodo che viene contrapposta a quella di Soňa in duetti alquanto caratteristici e coinvolgenti. Il tutto è contornato da una sezione ritmica semplice ma potente con chitarre dai riff graffianti e cavalcate di doppia cassa degne del miglior Dave Lombardo.
“A Horned Man” potrebbe essere benissimo una canzone degli In Extremo di “Weckt Die Toten!” se non fosse per la voce growl. Infatti per tutta la durata del brano la tastiera alterna scampoli di musica folk con parti più medievaleggianti per poi tornare su ritmi più squisitamente heavy. In questo caso Dodo sembra voglia quasi cantare un’antica filastrocca a causa dell’andamento cantilenante e a tratti monotono che però si adatta perfettamente alla musica suonata dal resto della band.
La seguente “I’m Everything” è sinceramente la canzone che mi convince di meno soprattutto per un noioso suono di tastiera molto vicino a quello del sintetizzatore che permea buona parte del brano. Anche la voce di Soňa non è all’altezza del resto del cd e scade a tratti in stonature spiacevoli; discorso totalmente diverso deve essere fatto per Datel’ che canta in maniera molto incisiva e convincente rendendo vivo e potente il brano con parti che rasentano per violenza il black metal sinfonico.
Con “The Rememberance” ritorniamo su uno stile più tipico dei Galadriel dei precedenti lavori; il sound lento e granitico, con suoni di chitarra e batteria tipicamente doom, è capace di mettere in affanno l’ascoltatore per quasi tutto il brano. Unica nota che si distacca dal genere è un assolo di tastiera che ha un incidenza prettamente folkeggiante e che fa quasi venir voglia di ballare. La voce di Soňa ritorna ad essere calda come sempre e rappresenta l’unico momento di dolcezza di tutto il brano.
“2848” è un brano strumentale e si scosta parecchio dai canoni dark e doom per approdare su lidi decisamente più progressive soprattutto a causa dell’elevata importanza che la tastiera riveste in questo brano. Diciamo che la canzone può essere vista come una possibilità che i musicisti della band si sono dati per potersi cimentare in virtuosismi che fortunatamente non risultano né eccessivi ne tanto meno dedicati solo agli “addetti ai lavori”.
Il seguente brano “Armies of Valinor” è caratterizzato dall’assenza della voce femminile ed è decisamente il pezzo più violento di tutto il cd. La chitarra compone riff tipicamente heavy, la batteria esegue velocissime cavalcate per tutta la canzone mentre la tastiera rimane un sottofondo semplice e molto coinvolgente che riempie qualsiasi vuoto creato dagli altri strumenti. La voce di Dodo è perfetta per questa canzone dal momento che esprime potenza e brutalità senza però dimenticare le parti melodiche che gli riescono in maniera assai valida.
Il cd si conclude con “Among Your Tears”, un’outro strumentale caratterizzata da arpeggi di chitarra classica dolci e melodiosi e da un tappeto di tastiere tipicamente gothic.
Come bonus track del cd è stata inserita “The Bard Song-The Hobbit”, cover della famosa canzone dei teutonici Blind Guardian. L’interpretazione che i Galadriel fanno di questa canzone è decisamente personale e molto piacevole, grazie soprattutto alla voce glrowl e alla voce femminile, entrambi assenti nell’originale. La parte più avvincente del brano è caratterizzata da uno stupendo duetto tra Dodo e Soňa in cui quest’ultima riesce a cantare con una voce talmente dolce da sembrare a tratti degna della regina degli elfi.
All’interno del cd è presente anche il video della titletrack “From Ashes & Dust”, unica cosa abbastanza deludente di tutto il lavoro; si tratta praticamente di un video live con alcune immagini in dissolvenza che sinceramente non ho apprezzato molto.
In conclusione questo “From Ashes & Dust” è un ottimo lavoro sotto tutti gli aspetti, con qualche calo di qualità, ma che nel computo generale rimane ininfluente sulla bellezza del lavoro. I vari generi che passano alle nostre orecchie per 45 minuti della durata del cd si amalgamano perfettamente tra di loro facendo trasparire ben poche sbavature, una buona tecnica compositiva e un ottimo impegno dei cinque componenti Slovacchi.
TRACKLIST
1. Thorns
2. From Ashes & Dust
3. Strong One Against The Storm
4. Dark Erotica
5. A Horned Man
6. I’m Everything
7. The Rememberance
8. 2848
9. Armies of Valinor
10. Among Your Tears
11. The Bard’s Song-The Hobbit (bonus track)
12. From Ashes & Dust (Avi Video Track)