Recensione: From Dusk Till Doom

Di Angelo D'Acunto - 14 Ottobre 2008 - 0:00
From Dusk Till Doom
Band: Stonegard
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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60

Nati inizialmente come band epic/doom metal, i norvegesi Stonegard
esordiscono nell’anno 2005 con il full-length Arrows. Con questo primo disco la
band Oslo si fa notare all’interno dei confini della madre patria con una
proposta musicale che affonda le proprie radici nei suoni più grezzi, cupi e
tipicamente anni ’70 che hanno fatto la fortuna di tutti i
successori dei maestri Black Sabbath.

From Dusk Till Doom è il secondo studio album del quartetto scandinavo,
uscito originariamente nell’anno 2006 e ristampato per l’occasione dalla Indie Recordings in una nuova versione pronta per essere immessa sul mercato europeo.
Le differenze rispetto alla versione precedente dell’album sono ben poche e
vengono riscontrate sopratutto in un sound che gode di una produzione più
curata, in modo da rendere giustizia a tutti gli strumenti presenti.
Con questo nuovo disco gli Stonegard abbandonano nettamente i sentieri del doom
per lasciare spazio ad un ibrido fra thrash, heavy e chiari riferimenti al death
di matrice scandinava. Insomma, un mix interessante ma che purtroppo non
convince in pieno. Se da una parte la band ci mette in mostra le ottime abilità
tecniche, sopratutto per quanto riguarda una sezione ritmica precisa che non
perde mai un colpo nelle accelerazioni più violente; dall’altra ci
troviamo con un cantante che non convince in pieno nelle parti più melodiche e
che risulta essere imbarazzante nei brevi accenni di uno screaming strozzato.
Nonostante tutto non mancano di certo gli episodi positivi, come nelle furia
cieca della title-track, brano proposto in apertura e che lascia ben sperare per
le restanti otto tracce, grazie sopratutto alla miscela esplosiva fra melodia e
violenza spropositata. Da segnalare anche le i richiami più doom-oriented della
sulfurea Crooked Feathers, la quale torna per pochi minuti sui lidi sonori che
caratterizzavano gli esordi della band. Restano invece da dimenticare le
aperture più melodiche e quasi commerciali della conclusiva Locust, brano che si
fonda su ottime idee per quanto riguarda le strutture ritmiche, ma che
lascia posto, successivamente, ad un refrain fin troppo ruffiano e banale.

Insomma, se con gli esordi la band aveva convito non pochi addetti ai lavori
in terra norvegese, con questo nuovo full-length gli Stonegard si prendono il
lusso di compiere un passo falso che potrebbe farli precipitare nuovamente
nell’anonimato. Sarà che il desiderio di sperimentare nuove soluzioni
stilistiche è fin troppo irrefrenabile, ma questo nuovo From Dusk Till Doom
risulta essere solamente una buona occasione buttata alle ortiche. Le doti tecniche non
mancano e le idee in fase di composizione sono in parte azzeccate, resta solo da
integrare quell’abilità in più che consentirà alla band scandinava di riuscire a gestire
al meglio le varie influenze dalle quali trae ispirazione.

Angelo ‘KK’ D’Acunto

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Tracklist:

01 From Dusk Till Doom
02 The Last Good Page
03 Morpheon
04 Crooked Feathers
05 Helios, Cursed
06 Rescue
07 S&C
08 Blade
09 Locust

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