Recensione: From London To Nashville
A giudicare dalle recenti performance in terra italica delle Girlschool, pare per davvero che le ex ragazze terribili dell’heavy metal britannico abbiano stabilito un patto con “qualcuno”, laggiù. Sia al Rock The Castle Festival di Villafranca di Verona (VR) che alla Festa Bikers di Cologno al Serio (BG) hanno dimostrato di essere ancora sul pezzo e soprattutto credibili.
Certo, i tempi eroici se ne sono andati anche per loro, album della caratura di “Demolition” e “Hit And Run” non sono più riuscite a scriverli ma sulle assi di un palco, vero territorio di verifica di qualsiasi band heavy metal, pestano quanto basta con ardore e credo.
From London To Nashville è un doppio Cd uscito lo scorso anno per The Store For Music Ltd che propone due live show delle Girslschool risalenti al 1984. In quel periodo le ragazzacce scontavano un certo malumore da parte della fan base successivo agli ammiccamenti commerciali destati da Play Dirty del 1983. Oggi, raccontare di queste cose fa sorridere i più, in un’epoca ove i cambi di casacca da parte delle band sono all’ordine del giorno e non fanno quasi più rumore, ma un tempo il tradimento di certe sonorità portava a un netto calo di popolarità fra i duri e puri che poi si traduceva il più delle volte in un ridimensionamento in termini di audience e appeal.
Il primo Cd riporta il concerto tenuto dalle Girlschool il 7 dicembre del 1984 in quel del The Camden Palace di Londra. La band in quel momento era divenuta un quintetto, con l’aggiunta della seconda cantante Jackie Bodimead, mentre alla chitarra Cris Bonacci aveva preso il posto della fuoriuscita Kelly Johnson. Il resto poggiava sulle certezze Kim McAuliffe (voce, chitarra), Gil Weston (basso), Denise Dufort (batteria). Nonostante i cambiamenti il loro tiro fu all’altezza della situazione e delle aspettative. Classiconi quali “C’Mon Let’s Go” e “Hit And Run” costituiscono da sempre delle pallottole di Metallo infuocato e a beneficiarne sono anche gli altri pezzi in scaletta, tanto che “Play Dirty” e “Running For Cover”, entrambi estratti da Play Dirty, in ambito live acquistano decisamente in potenza.
Totalmente all’opposto il discorso riguardante il secondo Cd che, nonostante faccia riferimento a un concerto del 12 gennaio del 1984, quindi antecedente a quello di Londra, nel digipak viene curiosamente posto in seconda posizione, molto probabilmente per assecondare il titolo dell’intera release. E se così non fosse, bah… misteri della The Store For Music Ltd!
Lo show di Nashville in Tennessee vede protagoniste le Girlschool nella loro tipica formazione a quattro elementi: Dufort/McAuliffe/Johnson/Weston e il risultato si sente eccome, anche nei suoni, migliori rispetto al primo Cd. Una come Kelly Johnson alla chitarra non la si trovava al primo angolo della strada e l’effetto lo si ritrova poi tradotto in musica. Accanto alle obbligatorie “Emergency” e ”Demolition Boys” trovano spazio “Screaming Blue Murder” e “Nothing To Lose”, suonate col piglio e la ferocia dei Motorhead, così come vuole la tradizione. In chiusura due cover ben riuscite: “20th Century Boy” dei T-Rex e “Race With The Devil” dei Gun.
From London To Nashville semplicemente fornisce uno spaccato temporale di una fra le formazioni più iconiche dell’Acciaio. Non era affatto semplice, quando si formarono nel 1978, per una band tutta al femminile, conquistare fiducia e credibilità in un ambiente alla mercé di un pressoché totale dominio maschile. Ma le Girlschool vi riuscirono, a suon di dischi di livello (citati a inizio recensione) e sfidando sul campo audience agguerrite e selvagge. Chapeau.
Stefano “Steven Rich” Ricetti