Recensione: From Our Cold Dead Hands
Maschera antigas, un carrello della spesa pieno di fucili e munizioni, un muro di mattoni a dominare tutto, il classico bianco e nero: aria di casa, finalmente. In un periodo di magra come quello attuale, fa davvero piacere tornare a sentire un bel dischetto di classico grindcore senza troppe pretese, e gli Infanticide sono qui proprio per questo.
From Our Cold Dead Hands è il secondo full length rilasciato da questi signori – stavolta sotto la americana Willowtip – e si colloca direttamente nel gustoso filone grindcore e crust svedese. Una specie di InhaleExhale (con le dovute proporzioni) farcito di d-beat e parti groovy più vicine al death metal. Certo, il songwriting non sfiora neanche la splendida efficacia del capolavoro dei compianti Nasum, ma fa comunque il suo mestiere egregiamente, nella sua semplicità.
Domestic Warfare ne è un esempio perfetto: parte lentamente, con un ritmo quasi sludge e un basso distorto che ricorda un’interferenza nell’impianto di amplificazione; entra poi la chitarra a seguire il tutto fino al classico stacco con il riff detonante, che porta prima a una corsa su un tappeto di d-beat e poi all’immancabile blastata liberatoria, la quale converge a sua volta in una parte più groovy presa direttamente da dischi come Utopia Banished o Harmony Corruption (influenze comunque ben presenti in tutto l’album, come ad esempio in Militant Resentment o in It Ends Here). Tutto ovviamente molto derivativo, ma anche dannatamente divertente, complice inoltre la bella produzione con le chitarre pastose e la batteria ben definita a favore dell’impatto. Da apprezzare poi la scelta delle vocals, incentrate su un growl classico e potente piuttosto che lo screaming – spesso sterile e filtrato – che oggi sembra andare per la maggiore.
Venti tracce per venticinque minuti che volano via subito, ma che fanno lo stesso valere il prezzo del biglietto. Gli Infanticide di From Our Cold Dead Hands si comportano un po’ come una giostra al Luna Park: si sa come funziona, si conosce il percorso, ci siamo già saliti un sacco di volte eppure ci troviamo sempre li a fare la fila. Un motivo ci sarà, no?
Michele “Panzerfaust” Carli
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Tracklist:
01.Domestic Warfare
02.Inside The Box
03.Millitant Resentment
04.Change!
05.Lifeless
06.Illusion Of Purpose
07.Puzzles Of The Flesh
08.A Worse Today
09.Tvärvägra
10.Shock And Awe
11.Shitfaced And Armed To The Teeth
12.Crisis Point
13.Within Inches
14.#(&%# €7
15.Demerol Deity
16.Dödligt Självförsvar
17.Under Dumhet Digna Ned
18.A World Of Opportunities
19.It Ends Here
20.The Alliance