Recensione: Frontiers Rock Festival – The Compilation
Il Frontiers Rock Festival ha infiammato per tre giorni (1 – 2 – 3 maggio) il Live Club di Trezzo sull’Adda, con un evento – fino a qualche anno fa – impensabile da vedere in Italia.
Nel 2014 tutto questo è divenuto realtà grazie al paziente, costante e professionale lavoro della label napoletana; ormai vero e proprio punto di riferimento a livello mondiale per l’ hard rock melodico e l’ AOR.
Per chi ama le sonorità più melodiche, questo evento resterà nella storia soprattutto per la presenza di pezzi da novanta quali Tesla, Stryper, Night Ranger, Winger, Danger Danger, affiancati da grossi calibri quali Pretty Maids, W.E.T., Hardline, Jeff Scott Soto e John Waite.
E quale miglior modo per la Frontiers di celebrare questa prima edizione, se non pubblicare un bel supporto con quattordici tracce a rappresentanza di altrettante band presenti nella scuderia dell’etichetta.
Il fatto poi, che questa compilation sia stata messa in vendita solamente durante i giorni del festival, al prezzo veramente modico di 8 euro, ed in sole 500 copie; rende il tutto un vero e proprio cimelio da possedere, custodire e tramandare ai posteri.
La Frontiers non fa un semplice copia e incolla di brani già pubblicati, ma decide di confezionare qualcosa di veramente speciale; offrendo ai propri ascoltatori una raccolta che spazia dai singoli presenti nei nuovi album di L.R.S. e Three Lions, passando per inediti di W.E.T., Eclipse e Issa; per giungere al piatto forte con le anteprime esclusive di Dalton, Adrenaline Rush, Crazy Lixx, State Of Salazar e Moon Land.
Ovviamente chi ha già avuto modo di acquistare i lavori in studio, già saprà cosa aspettarsi da ‘Livin’ For A Dream’ (dall’album ‘Down To The Core’ degli L.R.S.), ‘Trouble In A Red Dress’ (dall’omonimo album dei Three Lions) e ‘Fever Dreams’ (da ‘Danger Zone’ degli Hardline).
Episodi che trasudano classe e raffinatezza da tutti i pori, vere e proprie espressioni d’arte in musica. Come potrebbe essere altrimenti avendo a che fare con aristi sublimi quali Josh Ramos, Vinny Burns, Johnny Gioeli ed il factotum Alessandro Del Vecchio, sempre più richiesto nella doppia veste di musicista/produttore.
Come detto in fase di presentazione, il clou di questa raccolta si cela dietro alle anteprime, da ascoltare con attenzione perché lasciano presagire che – da qui a fine anno – ci saranno ancora uscite dal potenziale altissimo, a conferma che la Frontiers ormai non sbaglia più un colpo ed è sinonimo di garanzia a tutti i livelli.
Da segnarsi in rosso sono sicuramente ‘Change’ degli Adrenaline Rush (omonimo album in uscita a fine estate), ‘Heaven Is To Be Close To You’ del progetto Moon Land feat. Lenna Kuurmaa (omonimo album in uscita a fine 2014), ‘Hey You’ dei Dalton (di prossima uscita il nuovo album ‘Pit Stop’) e ‘Sympathy’ dei Crazy Lixx (nuova release in lavorazione).
Ad incuriosire sono soprattutto i due progetti Adrenaline Rush e Moon Land: da quanto si ascolta, ben riusciti, nonostante l’utilizzo della voce femminile sia diventata ormai una cosa inflazionata e fin troppo abusata.
Come detto, non sono questi i casi; gli Adrenaline Rush – per esempio – sposano la voce acuta della sensualissima Tave Wanning, con riff di chitarre taglienti come lame e percussioni hard rock possenti come macigni, tutto sotto l’egidia supervisione del produttore e musicista Erik Martensson (Eclipse, W.E.T.), ormai divenuto padrino del nuovo sound melodico svedese.
Con i Moon Land invece si torna ad esplorare lidi più AOR e melodici, la presenza della frontwoman Lenna Kuurmaa (voce delle Vanilla Ninja, progetto al femminile con all’attivo una partecipazione all’Eurovision Song Contest nel 2005 e tutt’ora impegnata in patria con la sua carriera solista) si amalgama alla perfezione con sonorità limpide e raffinate, non a caso presenti nel brano qui pubblicato.
Un discorso a parte lo meritano sicuramente i Dalton: tornati sulle scene dopo oltre vent’anni di silenzio, e pronti a riprendersi la giusta ribalta con un nuovo album, dopo i due must ‘The Race Is On’ e ‘Injection’.
Il gruppo ha dimostrato, in occasione del festival, di avere ancora la giusta brillantezza per offrire convincenti prestazioni anche in sede live, mentre su disco – dopo l’ascolto di ‘Hey You’ – si può già annoverare il prossimo full length ‘Pit Stop’ tra gli acquisti obbligati.
Ad impreziosire ulteriormente il cd, troviamo le versioni inedite di tre brani firmati Issa, W.E.T. ed Eclipse.
La versione acustica di ‘Invincible’ fa risaltare ancora di più la bellissima voce di Issa, i suoi vocalizzi, uniti alle note del solo pianoforte, riuscirebbero a far emozionare anche il più grande dittatore della terra.
Per W.E.T. ed Eclipse cosa dire che non sia già stato detto?
I pezzi proposti sulla carta sarebbero due episodi “minori”: utilizzati finora solo come bonus track (al di fuori dall’Europa nel caso di ‘Victorious’ dei W.E.T., e solo in Svezia ‘Into The Fire’ degli Eclipse). Ma bastano le prime note per restare folgorati dalla classe e dall’ ispirazione di questi musicisti, uno su tutti l’ extraterrestre Erik Martensson.
Che qualcuno scopra al più presto cosa si cela nel dna di questo ragazzo, tanto normale nell’apparenza, quanto sprezzante nel suonare, cantare e produrre dischi di qualità assoluta.
A chiudere la compilation ci pensano Angelica, Place Vendome e M.I.M., non presenti in questa edizione del festival. Chissà, forse la Frontiers ha voluto lasciare un messaggio subliminale in vista del prossimo anno?… Ovviamente speriamo di sì…
Se siete stati presenti al Frontiers Rock Festival, ed avete riascoltato questo disco, sicuramente avrete rivissuto, attimo dopo attimo, tutte le emozioni ed i brividi che questo evento unico ha saputo donare. Cose difficili – se non impossibili – da descrivere; ma solamente da provare sulla propria pelle.
Un piccolo consiglio, se sentirete dire che ci sarà un “Frontiers Rock Festival 2015”, non esitate a fare vostri i biglietti per assistere al nuovo “paradiso del rock melodico”…
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