Recensione: Frozen Aggressor

Di Andrea Bacigalupo - 10 Dicembre 2023 - 22:44
Frozen Aggressor
Band: Aggression
Etichetta: Massacre Records
Genere: Thrash 
Anno: 2023
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
72

I Canadesi Aggression rientrano tra le band storiche, essendosi formati nel 1984; la loro carriera è stata abbastanza travagliata, con un paio di pit stop (uno tra il 1989 ed il 2005, l’altro tra il 2006 ed il 2014) e l’avvicendamento di un sacco di musicisti, che hanno ruotato tutti attorno al fondatore, Denis “Sasquatch” Barthe, quanto la La Grande Roue de Montréal attorno al suo perno.

La produzione discografica dell’ultimo periodo è quella più prolifica: quattro album in sette anni, dei quali gli ultimi due distanziati da solo poco più di un anno: ‘From Hell With Hate’, uscito a metà novembre 2023 e ‘Frozen Aggressor’, disponibile dal 1° dicembre 2023 via Massacre Records.

Una distanza così ravvicinata, oggi relativamente inusuale, ed il titolo dell’album, che praticamente riprende il nome del terzo pezzo della scaletta del precedente, mette una certa curiosità.

Iniziando l’ascolto questa però si esaurisce subito: ‘Frozen Aggressor’ è un classico album Aggression, violento (dopo “Aggressor” ed “Aggression” dovrei dire “Aggressivo”, ma non me la sento …), feroce e tremendamente collegato al primo periodo del Thrash, quando le allegorie infernali e demoniache erano ampiamente utilizzate (non sempre come tali ma vabbè …).

Qui ancora di più direi: ‘Frozen Aggressor’, rispetto a ‘From Hell With Hate’ è registrato più grezzo, più vicino alle produzioni dell’epoca (senza arrivare a quei livelli di riverbero e di rumore di fondo che in un lavoro moderno è giusto che non ci siano) e l’influenza che si sente di più è la stessa di allora: in quasi tutto l’album si percepisce tremendamente l’anima nera dei Venom, dal modo di cantare all’estremizzazione smodata delle ritmiche Punk. ‘Frozen Aggressor’ non si limita a richiamare la Vecchia Scuola … la celebra.

Poi c’è anche altro: il gruppo non è di primo pelo ed ha sufficiente esperienza per cercare di stupire proponendo un album flessibile.

Ad esempio, dà fuoco alle polveri in modo inusuale con la sparatissima ‘C.H.U.D. Invasion’ (direi dal film del 1984), una traccia strumentale che è un vero brano di 3,45 minuti e non una classica intro di breve durata e conclude il lavoro con ‘Hyperspectral Winter Incursions’, che ha la struttura di una suite di quasi otto minuti e mezzo, molto tecnica e melodica e con un lungo assolo.

Nel mezzo ci sono tante mazzate soniche, come la velocissima ‘Circus of Deception’ ed il suo coinvolgente e durissimo attacco blues, la punkeggiante, ma anche epica ‘Song #666’, che genera una calda atmosfera live, la più tecnica ‘Crib of Thorns’, legata al Thrash di Metallica e Megadeth, la pestata ‘Holidays in Sodom’, dai molteplici cambi di scena, ‘Satanic Cult Gangbang’, virante al Black Metal (con un testo che più anni ’80 non si può’) ed una ‘Queen of the Damned’ un po’ tanto complessa.

Niente di trascendentale, ma fatto bene e con una certa classe, con uno spettro sonoro sufficientemente ampio per mantenere sempre vivo l’interesse.

Gli Aggressor, con ‘Frozen Aggressor’, confermano ancora una volta di essere radicati nella Vecchia Scuola tirando fuori un album che, probabilmente, sarebbe stato notato anche all’epoca. Oggi, purtroppo, rischia di finire assieme ad una mezza tonnellata di produzioni simili, con tutte le conseguenze del caso.

Ultimi album di Aggression

Band: Aggression
Genere: Thrash 
Anno: 2023
72