Recensione: Funeral Nation MMXII
E’ dal 2005, con l’uscita di “The Blow of Furious Winds”, che avevamo, purtroppo, perso di vista gli Hortus Animae. Autrice di tre dischi (e svariate autoproduzioni) agli inizi del nuovo secolo, la band italiana si era subito distinta nel panorama underground della penisola per una proposta decisamente convincente che univa elementi black, gothic, prog e sinfonici in maniera personale, di classe e grande qualità. Purtroppo, però, il nome Hortus Animae non è riuscito (a parere di chi scrive, ingiustamente) a emergere dal sottobosco metal e, forse anche per questo, con il passare del tempo si è poco a poco spento.
A ben sette anni di distanza da quel loro ultimo album, esce questa raccolta intitolata “Funeral Nation MMXII” che ripresenta, su due cd, la totalità della produzione discografica degli Hortus Animae.
Il primo dischetto ottico ci propone integralmente proprio “The Blow of Furious Winds”, ultimo nato in casa del combo capitanato da Martyr Lucifer, con l’aggiunta della conclusiva “Freezing Moon Including Terzo Incontro and Tubular Bells”, un lungo medley preso a prestito da “Waltzing Mephisto”. Trattandosi dell’ultimo parto del gruppo è logico aspettarsi che sia l’opera più matura ed elaborata della band, e così, infatti, è. “The Blow of Furious Winds” ci presenta un progetto ormai solido, compiuto, in cui molte delle idee dei primi CD sono state sviluppate e portate a compimento. Al contempo, però, mette in luce come la voglia di fare, di sperimentare, di evolversi, non si sia per nulla dissipata una volta raggiunti gli obiettivi che ci si era preposti, al contrario tali risultati sono stati solo da sprone per cercare di fare ancora qualcosa d’altro, di diverso e migliore.
L’inserimento di un secondo chitarrista (Amon 418), infatti, cambia in modo pressoché radicale il songwriting del gruppo, spingendo i musicisti a cercare nuove soluzioni e nuovi accorgimenti. L’impronta degli Hortus Animae rimane fedele a sé stessa, a quel mix estremamente convincente di black, gothic, sinfonica e prog settantiano, al limite dell’avantgarde, che li aveva contraddistinti fin dagli esordi, ma presenta anche un netto stacco con il passato, come a voler essere trampolino di lancio verso nuovi spazi inesplorati.
Sul secondo CD, invece, troviamo accoppiati e un po’ pigiati insieme “The Melting Idols” (primo vero e proprio disco del gruppo, anche se mai realmente distribuito, se non ai concerti) e “Waltzing Mephisto”. Posti in ordine cronologico nella scaletta del disco riescono a mostrarci un ulteriore scorcio della carriera e dell’evoluzione stilistica degli Hortus Animae. Un’evoluzione che, per certi versi, ha del prodigioso. Laddove “The Melting Idols” è chiaramente l’album d’esordio di una band ancora giovane, che soffre per alcune ingenuità dovute indubbiamente alla giovane età dei musicisti e alla loro relativa inesperienza, così come per una produzione non all’altezza e non sufficientemente attenta a mettere in luce i punti di forza delle composizioni, “Waltzing Mephisto” è un disco completamente diverso. Nel giro di un paio d’anni (tanto il distacco temporale tra i due platter) gli Hortus Animae si trasformano completament e diventano una band fatta e finita. Sotto il profilo esecutivo i miglioramenti sono netti, gli strumentisti sono più tecnici e vari nelle esecuzioni dando l’impressione di aver a che fare con professionisti ormai completamente formati. Ciò che sorprende, però, è soprattutto l’evoluzione del songwriting, che riesce a cogliere esattamente i punti giusti da mettere in maggiore rilievo per sviluppare un sound originale e convincente. Anche in questo caso sembra di avere a che fare con professionisti di lungo corso, con una personalità e una maturità compositiva invidiabile.
Ottimi album, quindi, quantomeno quando uscirono, ma sono ancora dei prodotti validi a distanza di tempo?
In realtà sì. Questi sette, dieci o più anni passati non hanno intaccato né la qualità, né il valore della proposta degli Hortus Animae permettendo, a chi si accostasse solo ora, sia di apprezzare in prospettiva quello che questi ragazzi erano stati capaci di sfornare nei primi anni del nuovo secolo, ma anche di lasciarsi trasportare dalle note di questi dischi come se non fosse passato neanche un giorno.
Quest’ultima frase, inoltre, risponde implicitamente anche alla prossima domanda, forse la più importante. Ha senso questa raccolta, questa specie di cofanetto che riunisce e ripropone l’intera discografia degli Hortus Animae?
Assolutamente sì. I motivi posso essere diversi, ma i principali sono: 1) “The Melting Idols” e “Waltzing Mephisto” sono, ormai, pressochè introvabili come dischi singoli, quindi questa ristampa permette a chiunque di completare la propria collezione; 2) soprattutto “Funeral Nation MMXII” ripropone, in formato anche economicamente abbordabile, la totalità della produzione di un gruppo sparito fin troppo presto dai radar, ma dotato di tali qualità che tutti dovrebbero provare a dargli un ascolto.
Per concludere possiamo dire che ci troviamo di fronte a una ristampa di grande valore e importanza in grado di mettere a disposizione di tutti degli album, purtroppo, andati perduti nel sottobosco metal italiano. Dei dischi prodotti da un gruppo che, malauguratamente, non è mai riuscito ad emergere come avrebbe meritato, nonostante avesse tutte le caratteristiche e le qualità per riuscirci. Questo “Funeral Nation MMXII” è l’occasione migliore per scoprire (o riscoprire) gli Hortus Animae, uno dei combo migliori partoriti dallo stivale nel nuovo secolo. Magari nella speranza che i buoni risultati di vendita della compilation portino la band a rimettersi insieme e a dare alle stampe nuovo materiale.
Tracklist:
CD 1
– The Blow of Furious Winds –
01 Furious Winds/Locusts
02 The Mud and the Blood/Funeral Nation
03 The Heartfelt Murder
04 The Virgin Whore
05 In Adoration of the Weeping Skies
06 Across the Sea of Pain
07 Bible Black
08 A Gothic Ghost/The Death of All Beauty
09 Garden of Fairies
10 The Fairy Feller’s Master-Stroke/Nevermore
11 Windfall Introducing Summoning of the Muse
12 Freezing Moon Including Terzo Incontro and Tubular Bells
CD 2
– The Melting Idols –
01 Luciferian Twilight
02 The Bless of Eternal Bleeding
03 Cruciatus Tacitus
04 Spell & Devotion (Impromptu Op. I)
05 The Melting Idols (I – Prisoners Of Dusk, II – Beholding the Death of His Son, III – Fallen Angel’s Mourning Silence)
06 Even Death Is Useless
– Waltzing Mephisto –
07 .
08 Enter
09 A Lifetime Obscurity (pt 1)
10 A Lifetime Obscurity (pt 2)
11 Springtime Deaths
12 Souls of the Cold Wind
13 Welcome the Godless
14 A Feeble Light of Hope
Alex “Engash-Krul” Calvi