Recensione: Gate to Infinity

Di SANdMAN - 14 Luglio 2006 - 0:00
Gate to Infinity
Band: Lake Soul
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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65

Primo demo peri i Lake Soul, gruppo della provincia novarese. La proposta della band si compone di cinque tracce a cavallo tra il classico heavy metal e il power di tipica connotazione europea. La presentazione è affidata a una copertina fine, che pure avrebbe potuto essere maggiormente curata in alcuni particolari (ma considerato che si tratta del primo lavoro il risultato pare più che accettabile), mentre il booklet presenta ben otto pagine a colori, realizzate con tutti i crismi della situazione (testi, formazione e contatti). Ma andiamo a sondare le tracce.

La title track è una intro strumentale, in cui la parte del leone è fatta dalle tastiere di Andrea Crola (chitarrista, compositore e arrangiatore delle parti orchestrali). Il pezzo scorre molto bene e si collega subito alla seconda traccia, “Scotland”. La voce di Gloria Brondi si amalgama bene alla compagine strumentale, ma forse sarebbe stata più apprezzabile con meno effetti di eco e riverbero. Unica nota dolente va attribuita alla batteria di Simone Raffaello, per certi versi poco curata: l’esecuzione è lineare e senza errori, certamente, ma non ha brio e a tratti pare prevedibile. Purtroppo il difetto si ripete in tutto il demo: questo non significa che la prova sia nel complesso insufficiente, ma era lecito aspettarsi qualche cosa in più dal drummer, anche in considerazione del genere proposto.

Di seguito abbiamo “Thunder from the sky”, che comincia con un’introduzione di tastiere e basso (affidato a Gabriele Gattola) per poi sfociare in un mid tempo pregevole, privo tuttavia di quella marcia in più che gli avrebbe consentito il salto di qualità.
Preme notare che, con la sola eccezione dell’intro, siamo di fronte a tracce dalla durata non indifferente, mediamente superiori ai cinque minuti. Anche questa va considerata un’arma a doppio taglio. Per un verso il gruppo denota infatti voglia di fare e buone capacità, ma di contro senza guizzi e certe finezze (che si affinano col tempo) ci si ritrova con una manciata di pezzi carini e nulla più.

Penultima canzone è “In october”: ad aprirci le porte di ottobre ci sono ancora le tastiere, questa volta supportate da un tappeto di percussioni e piatti. Per la prima parte il brano si configura come un lento trainato solo da tastiere, batteria e voce. Successivamente si inseriscono anche basso e chitarra, aumentando leggermente il tiro della canzone, ma restando sempre su tempi rallentati. Fa eccezione il finale, in cui la velocità aumenta leggermente.

Tocca a “Seasons”, lento del cd, il compito di chiudere degnamente il demo. Avrebbe forse giovato l’utilizzo di un effetto differente durante l’arpeggio della chitarra, il cui suono appare un po’ troppo scarno in quei passaggi. Per il resto il brano scorre in maniera molto gradevole e senza intoppi particolari.

Il demo può dirsi in conclusione accettabile: il gruppo deve ancora lavorare su alcuni punti, ma considerato che si tratta del suo primo demo l’ascolto resta consigliato a tutti coloro che hanno passione per il power e anche per chi gli estimatori delle vecchie sonorità heavy, senza timore di trovarsi di fronte ai cloni di qualche vecchia gloria.

Tracklist:
1. Gates to Infinity
2. Scotland part I
3. Thunder from the Sky
4. In october
5. Seasons

Per poter contattare il gruppo:
lakesoul@tiscali.it

Oppure il sito web:
www.lakesoul.com

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