Recensione: Genus Ordinis Dei (The Middle)

Di Matteo Di Leo - 29 Ottobre 2012 - 0:00
Genus Ordinis Dei (The Middle)
Band: G.O.D.
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Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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70

L’ambizione, nella vita come nella musica, è il carburante che permette agli individui di raggiungere i propri obiettivi e di concretizzare le proprie aspirazioni. È quell’elemento che dona la forza di osare, la volontà di spremere al massimo le energie per conseguire i risultati prefissati, per superare i propri limiti e, perché no, realizzare se stessi. Certo, l’ambizione di per sé non porta a nulla se non è sorretta da forza, abnegazione, perseveranza e ovviamente talento.

I G.O.D. di ambizione ne hanno da vendere. Non si spiegherebbe altrimenti la scelta di debuttare sulla scena con un concept album tanto curato da un punto di vista lirico e soprattutto musicale. I Nostri, infatti, si prodigano in un ‘symphonic death metal’ minuziosamente definito dal punto di vista degli arrangiamenti e degli innesti sinfonici, che non svolgono un mero ruolo di intro/outro delle canzoni ma sono parte integrante delle stesse, amalgamandosi perfettamente con il death metal di base in un ibrido sonoro trasudante  potenza ed epicità.

“Genus Ordinis Dei (The Middle)” si presenta come la parte centrale di una trilogia che presumibilmente e auspicabilmente verrà continuata e proseguita nei prossimi lavori dell’act tricolore e si dipana lungo sette dei dieci brani presentati dalla band. Tema del concept è la cacciata dell’Angelo maledetto dal Paradiso, classico della letteratura mondiale a partire dal “Paradiso Perduto” di Milton in avanti (per tacere, ovviamente, della Sacra Bibbia), quindi non il massimo dell’originalità, specie nel microcosmo metallaro. Tuttavia, i G.O.D. riescono a trattare l’argomento con sufficiente personalità, infondendo alle già affascinanti composizioni un ulteriore alone mistico.

La cinematografica “And Then…” e l’opener “The Fall” ci introducono al mondo del combo lombardo, un mondo dove a far da padrone è un death metal potente, melodico e giostrato in prevalenza su tempi medi, su cui capeggia il growl profondo del cantante/chitarrista Nick K’ (al secolo Nicolò Cadregari) come detto finemente mitigato da note di keyboard dal flavour epico e fiabesco e dagli arrangiamenti orchestrali. Fa specie al proposito non vedere un tastierista fisso accreditato in una line-up. Calati in questa realtà, è facile perdersi tra i meandri a volte foschi e plumbei, altre volte soavi e sognanti disegnati dai solchi del CD, mentre i G.O.D. si fanno cantori dei tormenti dell’Angelo ripudiato, mettendo a ferro e fuoco i propri strumenti per esprimere l’acrimonia e il livore di cui è ferale portatore. Apice del concept è la parte centrale, che ruota attorno all’inquietudine della bellissima strumentale “Thougs”, autentico fulcro di “Genus Ordinis Dei (The Middle)”, un unicum assieme alla precedente “My Crusade” e alla successiva “Path To Salvation”, vere perle del disco nelle quali possiamo apprezzare dapprima l’anima più melodica della band e poi la sua veste più minacciosa e intransigente, dove si apprezzano appieno le doti della sezione ritmica. Citazione al merito per gli innumerevoli innesti di chitarra solista, che in parecchi frangenti smussano l’andamento della canzone e vanno a stemperare le colate death metal profuse a piene mani. Per quanto concerne i brani presenti in “Genus Ordinis Dei (The Middle)” ma non rientranti nella narrazione del concept, segnalo “Battlefield Gardener”, episodio di death metal spietato e melodico quanto basta in cui i guitar-solo, in più frangenti, rimandano ai guitar-hero scandinavi.

Come fisiologico che sia, a volte l’originalità viene meno e si odono i riferimenti principali che hanno ispirato la creazione del disco, ma il talento non manca certo a questi ragazzi e la strada imbroccata sembra proprio quella giusta. Sta solo ai G.O.D., insomma, mantenere le promesse ampiamente elargite in questo “Genus Ordinis Dei (The Middle)”.

Matteo Di Leo

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Tracce:
1. And Then… 1:30
2. The Fall 4:42
3. Word Of God 5:11
4. My Crusade 4:35
5. Thoughs 2:29
6. Path To Salvation 5:06
7. Cadence Of War 6:57
8. Ghostwolf 3:48
9. Battlefield Gardner 4:14
10. Roots And Idol Of Cement 5:26

Durata 42 min.

Formazione:
Niccolò (Nick K’) Cadregari – Chitarra/Voce
Tommaso (Tommy) Monticelli – Chitarra
Steven F. Olda – Basso
Richard Meiz – Batteria
 

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