Recensione: Gilded Sorrow
A sette anni di distanza da Sacred, torna sul mercato il carismatico Scott “Wino” Weinrich con un nuovo album da parte dei suoi The Obsessed e certo non delude anche se, ad essere sincero, mi aspettavo molto di più.
Infatti, tutto il lavoro – intitolato Gilded Sorrow e licenziato da Ripple Music – si assesta su sonorità hard and blues certo di gran classe ma tutto sommato abbastanza prevedibili e ben lontane dal massacro punk ‘n’doom dei solidissimi Lunar Bomb e The Church Within.
Comunque,masturbazioni mentali dello scrivente a parte, se l’iniziale “Daughter of a an Echo“è sferragliante
hard rock con digressioni psycho stoner, la seguente “It’s Not Ok” è piacevolmente blues superamplificato con latenti tentazioni rock’n’roll che si sublimano nel southern rock di “Realize a Dream“, parecchio vicino al lato oscuro dei Lynyrd Skynyrd.
Con “Gilded Sorrow ” il tutto migliora decisamente andando a rispolverare il lisergico doom dei Saint Vitus e insieme con la seguente “Stoned back to the Bomb Age” si colorano piacevolmete di epic dark, mentre “Wellspring” è finalmente heavy doom .
Se “Jailine” è rock’n’roll sporco e dannato, con “Yen Sleep“si torna nell’alveo oscuro del dark’n’doom.
Insomma, il compitino è stato eseguito benissimo, ma con il minimo sforzo, nonostante l’ottima prova dei musicisti coinvolti. Personalmente però torno a ripassarmi i lavori del mio grande e “defunto” amico e fratello Paul
Chain!!!
Ulisse “UC” Carminati