Recensione: Glyptic
Nati come band gothic, gli In Memory si attestano all’attenzione generale dopo il loro demo “IV Your Lies”. Questo gli vale la firma del contratto con la Sleaszy Rider Records, con cui pubblicano nel 2003 il primo album intitolato “Intoxicated Mind”. Tre anni dopo, eccoli di nuovo in studio per registrare questo interessante “Glyptic”.
Con il passare del tempo il sound degli In Memory si è stratificato e variegato. Alle suggestioni gothic, tutt’ora presenti, soprattutto in virtù della voce della singer Laura (chi dovesse notare un viso famigliare nelle foto potrebbe riconoscerla come uno dei volti di Rock Tv), si sono, col tempo, aggiunte pesanti influenze prog.
Con questo “Glyptic” la band si muove in una sorta di “terra di mezzo” in cui le due anime principali del gruppo, di cui abbiamo appena detto, contribuiscono a creare brani interessanti, vari, mai banali e di assoluto valore. Certo la compartecipazione di un paio di guest-star di grande rilievo nel panorama prog italiano come Eugene Simone e Terence Holler degli Eldritch non passa inosservata. In particolare la produzione, affidata in buona parte al primo, rende il sound degli strumenti su alcune canzoni un po’ simile a quello di un capolavoro come “El Nino”. L’aggiunta della voce di Holler, per esempio su “Endless Sorrow”, potrebbe suscitare ai più qualche attacco di dejà-vù.
Gli In Memory riescono però a far sparire subito ogni pensiero di possibile somiglianza e scopiazzatura tra le due band sfornando strutture ritmiche e un song-writing maturo e molto personale. Dimostrazione ne è una song come “September”, indubbiamente tra le migliori del platter e degno biglietto da visita per questa band. La naturalezza con cui il gruppo, inoltre, passa da canzoni più melodiche ad altre più tecniche e dai continui cambi di tempo, fino a pezzi aggressivi e dal ritmo sostenuto, dimostra che non son certo idee e capacità di esprimerle a mancare a questi ragazzi. I riff di chitarra, gli assoli dei vari strumenti, la prova della brava e molto espressiva cantante (bravissima sull’inizio di “A Cry for God”) ci danno la misura del valore di un gruppo maturo e che poco o nulla ha ormai da invidiare a realtà ben più affermate.
Il secondo album degli In Memory ci presenta una band di valore con molte idee da esprimere e i mezzi per farlo nel migliore dei modi. Dispiace constatare come un gruppo così valido, sia rimasto finora pressoché ignorato dalla gran parte del pubblico. Ennesimo esempio dell’esterofilia degli italiani attratti sempre da ciò che è straniero e spesso incapaci di notare le perle che si han in casa propria.
Tracklist:
01 Is This a Man
02 September (Past and Present)
03 City of Sun
04 Endless Sorrow
05 A Cry for God
06 Dreams Run Away
07 Time to Say
08 Secrets
09 Mirrors and Tears
10 My Hell is Here
11 Point of View
Alex “Engash-Krul” Calvi