Recensione: Go
Daryl Stuermer probabilmente viene per lo più ricordato per le sue collaborazioni con Jean-Luc Ponty, per essere stato il chitarrista negli spettacoli live dei Genesis dal 1980, e anche come ospite fisso nei dischi di Phil Collins, ma dal 1987 si dedica completamente alla carriera solista.
“Go” rappresenta la nona prova da studio e mostra l’intenzione di rinnovare la sua immagine artistica spostandosi dal jazz contemporaneo ad una pregevole fusione tra rock e jazz. Sette brani su dieci sono stati scritti appositamente per questo album ed i restanti tre sono stati recuperati da vecchie composizioni degli anni ’70 e rimasterizzati.
Degna di nota l’opener “Striker”,che con uno stile vagamente funky fa subito capire il livello qualitativo dell’opera e mette in risalto le qualità tecniche dell’artista di Milwaukee, supportato anche dalle doti tecniche dei musicisti che lo accompagnano.
“Masala Mantra” e “Greenlight” colpiscono l’ascoltatore rimanendo impresse per il loro groove e “Meltdown”, di impostazione jazz, conquista l’ascoltatore con sonorità ammalianti ed emoziona in ogni suo riff.
“Heavy heart” fa emergere sensazioni de tutto particolari, riportando alla memoria le ballad in stile Satriani.
Dotato di uno stile raffinato, sobrio e senza eccessi che bilancia efficacemente eleganza e feeling, Stuermer supera i moderni virtuosi in capacità compositive non risultando particolarmente mai difficile; unica critica che si può fare è relativa alla scarsa originalità del disco in questione, ma bisogna tenere presente che di questi tempi le innumerevoli opere per chitarra solista stanno completamente saturando il mercato discografico, risulta quindi molto difficile uscire con un prodotto che possa fare veramente la differenza.
Concludendo vorrei fare anche riferimento alla produzione di alto livello, con i suoni delle ottime chitarre Godin sempre puliti e bilanciati che accompagnano l’ascolto in maniera gradevole, senza mai stancare; mi sento quindi di consigliare l’acquisto a tutti coloro che vogliono staccarsi dai canoni imposti dai guitar-hero in ambito Metal ed ampliare i propri orizzonti musicali verso questo mix di rock, fusion e jazz.
Tracklist:
01 – Striker
02 – Masala Mantra
03 – Greenlight
04 – Dream In Blue
05 – Breaking Point
06 – Urbanista
07 – Heavy Heart
08 – Meltdown
09 – The Archer
10 – Omnibus