Recensione: God Damned You To Hell

Di Stefano Ricetti - 7 Maggio 2024 - 8:02
God Damned You To Hell
Etichetta: Rise Above Records
Genere: Doom  Heavy 
Anno: 2024
Nazione:
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75

God Damned You To Hell rappresenta il secondo capitolo ufficiale della band formata da “Tas” Danazoglou (ex Electric Wizard), greco, batteria, qui sua intervista, Taneli Jarva (ex Impaled Nazarene e Sentenced), finlandese, basso, Armando “Beelzeebubth“ Da Silva Conceicao (ex Death Vomit), brasiliano, chitarra, Per “Hellbutcher” Gustavsson (ex Pagan Rites, cantante dei blackster Nifelheim), svedese, voce e Nikolas “Sprits” Moutafis, cipriota, chitarra.

Cinque figuri niente male, i Friends Of Hell, ognuno con un passato lungo così fra le viscere più putride della musica oscura, una sorta di super gruppo di stanza negli inferi profondi, con un look adeguato alla tematica.

Tanto per gradire, basti sapere che il moniker della band deriva dal secondo album dei Witchfinder General, quello del 1983, con in copertina delle belle signorine in négligé – e anche meno – seviziate fuori da una chiesa da degli improbabili giustizieri.

Non che i ‘General fossero fra i più maligni in circolazione, all’epoca della Nwobhm, ma dicevano comunque la loro, anche per via delle cover particolarmente azzeccate e ficcanti, nonché curate, rispetto a molte altre di diversi altri gruppi dalla resa decisamente dozzinale.

Tornando agli Amici dell’Inferno, esistono dal 2021 e nel 2022 hanno pubblicato il loro esordio su full length intitolato Friends Of Hell, sotto l’egida della Rise Above Records di Lee Dorrian, altro personaggio che per via di estremo e Doom non scherza affatto… basti ricordare i suoi trascorsi nei Napalm Death – non a caso il nome dell’etichetta è mutuato da un pezzo di quella band –, Cathedral e la splendida collaborazione con Paul Chain di metà anni Novanta, che ha poi portato alla pubblicazione di Alkahest, uno fra gli highlight assoluti della parabola artistica di Mister Paolo Catena da Pesaro.

God Damned You To Hell, licenziato nuovamente dalla Rise Above Records, quindi all’insegna della continuità, costituisce un ulteriore tuffo nelle sonorità legate al Doom e dintorni dal profumo anni Ottanta, perpetuando quanto già fatto lungo il predecessore sebbene su quest’ultimo, alla voce, vi sia “Hellbutcher” Gustavsson, a rimpiazzare l’ex Revered Bizarre Albert “Witchfinder” Hynninen.

I Friends of Hell questo tipo di rivisitazione dall’alto della loro esperienza lo praticano in maniera talmente spudorata da far sembrare God Damned You To Hell un ideale best of dei tempi che furono pescando dal patrimonio dei vari mammasantissima del genere.

Solo per citare i due esempi più eclatanti: “God Damn You To Hell” è talmente Death SS da sembrare un inedito del gruppo di Steve Sylvester anche nell’interpretazione del cantato così come “Snake Not Sons” è un palese richiamo ai primi Black Sabbath. Nel mezzo trova spazio una vendemmia di cliché – senza mai esagerare, però – fra suoni di campane, accenni di messa nera, momenti salmodianti, situazioni funeree ma anche tanto heavy metal votato alla causa, dal momento che Tas da sempre si proclama discepolo dei Mercyful Fate: “Bringer of Evil”, “Cross Inverter”, con quest’ultima pregna di eroica – dalla pigmentazione nera -, of course…

Il cd si accompagna a un libretto di sole quattro pagine, con i testi nelle due centrali e le note tecniche sull’ultima. Le foto in modalità francobollo dei singoli componenti la band si ritrovano nel retro della custodia, a suggellare la natura minimalista dell’intera operazione a livello di grafiche a corredo.

Morale della favola: la rievocazione, se fatta bene come in questo caso, “tira” sempre e comunque, anche in ambito heavy Doom…

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti      

 

 

 

 

 

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