Recensione: God of Pain
Dopo l’aver debuttato discograficamente l’anno scorso con l’album ‘Anthem of the Lost’, i tedeschi Deimos’ Dawn, forti del detto “squadra che vince non si cambia”, tornano di nuovo all’attacco con il loro violento Thrash Metal tinto di nero morte.
Questa volta lo fanno con un EP di cinque pezzi, dal titolo ‘God of Pain’ e disponibile dal 25 ottobre 2024 via MDD Records.
Il lavoro è seccamente diviso in due parti: i primi tre pezzi (la Title-Track, ‘Lambs To The Slaughter’ e ‘Rise Of The Mutilated’) sono in perfetto “Slayer Style”: veloci e roventi quanto lo shuttle che decolla, sintetici (canzone più breve 2,42 minuti, canzone più lunga 2,56 minuti) e sparati ad alzo zero. Non c’è neanche il tentativo di metterci qualcosa di proprio … anzi, Tom Araya e soci potrebbero avere anche qualcosa da ridire sull’uso di certe ritmiche.
Comunque sono tre belle canzoni, dove accordature ribassate, riff segaossa, ritmiche iper serrate e cambi di tempo spasmodici, che viaggiano tra velocità siderali e rallentamenti foschi, hanno il loro perché, con un cantante molto incisivo e sovversivo che sa il fatto suo.
La seconda parte vede una ‘One Million Bullets’ che si attesta su tempi di poco più lunghi (3,56 minuti) con il vocalist Marc Grewe che ti fa venire il dubbio che, forse, di secondo cognome fa Kilmister. La traccia si muove tra rallentamenti sofferti ed accelerazioni violente, un bel pezzo dove i Deimos’ Dawn dimostrano che una personalità ce l’hanno, ed anche bella forte.
Chiude questo breve EP ‘Resistence’, cover tratta dall’album ‘Odium’ del 1993 dei Morgoth, band dove il più volte citato Marc Grewe ha militato prima dal 1987 al 1998 e poi dal 2010 al 2014. La riproduzione è fatta bene, con l’inserimento di una furente anima Thrash di derivazione Sepultura all’interno di un brano tecnico, inquietante e allucinogeno che ci sta tutta.
Concludendo, ‘God of Pain’ è un lavoro che ci dice che questa band continua ad esistere e che ha buoni numeri per continuare. Però bisogna fare emergere più personalità, un qualcosa che li distingua, perché, oggigiorno, ci sono troppe band che viaggiano alla stessa maniera ed il perdersi in mezzo a loro è questione di un attimo.
I testi di ‘God of Pain’ sono stati scritti da Andy Bring (Ex Sodom), che ha prodotto anche la voce di Marc.
Registrazione, mixaggio e masterizzazione sono stati curati da Marc Wüstenhagen (Toxpac).