Recensione: God Save Us As .Jepg
Molto potente questo ‘God Save Us As .Jepg’ dei Belgi Basement Critters, primo album disponibile dal 1° maggio 2020 via WormHoleDeath , che segue l’EP ‘Hurt Me With the Truth’ del 2016.
Il loro sound mette assieme quanto di più arrabbiato e ribelle ci possa essere: Thrash, Post Thrash, Rap ed Harcore, esclusi gli estremismi più feroci e veloci, armonizzandoli in dieci brani complessi ed articolati, dall’andatura granitica e detonante.
Riff grevi, melodie decise e lineari ed una sezione ritmica massiccia accompagnano la voce di Thomas, particolarmente abrasiva e collerica, valore aggiunto ad una band comunque completa e compatta.
In ‘God Save Us As .Jepg’ lo schema è ‘nessun schema’; le partiture sono imprevedibili, i cambi di tempo continui ed assillanti.
Questo comporta una continua attenzione; una distrazione e non si sa più che brano si stia ascoltando, che è un po’ il limite di questo pur valido lavoro.
Brani come ‘Profile’ ed il suo Rap infuriato, la pesante ‘Lucifer’, per la quale è stato girato un video, ‘Back From the Old Days’ ed il suo tratto narrato e ‘Point’, intrisa di incandescente metallo, hanno un forte impatto, come un’onda di marea la cui energia cinetica la rende inarrestabile e travolgente, mentre ‘Hero Dad’ colpisce per quanta disperazione e tristezza contiene, un brano che, spiccando sugli altri, evidenzia l’eclettismo artistico dei Basement Critters, che, anche se non fanno nulla di estremamente nuovo, riescono a distinguersi e a ricavarsi una propria nicchia.
Una buone produzione ha messo bene in evidenza il suono potente ed iroso delle band e le sue qualità tecnico–compositive, confezionando un buon esordio.
Ora non ci resta che seguire i Basement Critters e vedere la loro crescita. Bravi!