Recensione: Golden Valley
Classico esempio di album esplicito sin dal primissimo impatto, “Golden Valley”, debut dei francesi Sedona, è un concentrato di suoni e sensazioni perfettamente aderenti con quanto suggerito dall’artwork, suggestivo ed affascinante, utilizzato per confezionarne la copertina.
Tramonti assolati, emozioni estive, immagini da paesaggio costiero. In una sola e semplice definizione: westcoast.
In scia al connazionale Frederic Slama, motore principale dei rinomati AOR, i Sedona eleggono a proprio nume tutelare un nome su tutti. Sono, infatti, i Toto di Steve Lukather, l’influenza più facilmente riconoscibile all’interno delle dodici tracce elaborate nella composizione di questo piacevole, seppur alquanto derivativo, disco d’esordio.
Menu riservato ad amanti di colorazioni soffuse a talora sognanti, il percorso musicale offerto da “Golden Valley” – album che, a dispetto della recentissima pubblicazione, risale in realtà al 1995 – è una panoramica su armonie di facilissima presa ed immediata memorizzazione, colonna sonora ideale per le più classiche divagazioni vacanziere e per attimi distensivi in pieno relax.
Musica che non richiede insomma, particolari sforzi di concetto o d’interpretazione, ma piuttosto promette un accompagnamento ricco di fascino ed eleganza, ammorbidito da un approccio edulcorato a tratti sconfinante nella fusion, in cui l’impasto melodico rifugge qualsivoglia spigolosa asperità, mantenendosi ancorato con fedele costanza ad un profilo scorrevole e levigato.
Profumi estivi e fotografie da skyline californiano, sono ingredienti immancabili nelle tematiche predilette da Patrick Liotard, riconoscibilissimi nelle arie spensierate delle canzoni oltre che ben rappresentati nei titoli.
“Surfing State Of Mind”, “California Ballad”, “Southern California Dream Space”, “Sweet Wave Of Sunset” e la stessa title track “Golden Valley”, sono uno continuo rimando ad atmosfere ed ambientazioni inequivocabilmente ancorate al più tipico dei sogni americani, conditi da un irrinunciabile romanticismo che contribuisce a renderne i contorni ancora più onirici ed ovattati.
Non male i suoni, forse – complice una produzione di quindici anni fa – in alcuni passaggi meno brillanti di quanto necessario, ma ad ogni modo più che sufficienti per garantire un ascolto apprezzabile e soddisfacente.
La voce di Liotard, impegnato anche alla sei corde, pur senza assurgere a vette assolute, si rivela ben attrezzata per conferire la giusta interpretazione ai brani, coadiuvato in maniera discreta dai compagni di avventura, poco invadenti e posti in secondo piano rispetto al leader del gruppo che, in virtù della dichiarata passione per i Toto, pone un’impronta decisiva al sound di un disco non impredibile, ma dalle buone qualità complessive.
Qualora attratti da atmosfere rilassate, amanti del classico westocast o semplicemente, in cerca di un buon album da godersi nel corso della prossima estate, l’idea di fare un pensiero a “Golden Valley” dei Sedona non pare, insomma, per nulla cestinabile.
Canzoni piacevoli, profilo accomodante e melodie che tendono ad accarezzare piuttosto che aggredire. Nulla che possa far breccia nel cuore dei rocker più duri, ma ad ogni modo, qualcosa d’indubbiamente riuscito e positivo.
Nota a margine, il terzetto è attualmente al lavoro ad un nuovo capitolo discografico – dopo ben quindici anni d’inattività – previsto per la seconda metà dell’anno.
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Tracklist:
01. Magic Dream
02. Surfing State Of Mind
03. Golden Valley
04. California Ballad
05. Sweet Wave Of Sunset
06. Laguna (Instrumental)
07. Rock Board
08. Southern California Dream Space
09. You Choose Fanatic
10. The Story
11. Tessalia
12. Sedona (Instrumental)
Line Up:
Patrick Liotard – Voce / Chitarra
Stéphane Larribat – Batteria
Jack AnDouar – Basso